Borrelli conferma che i contagiati sono almeno dieci volte quelli ufficiali – come detto si tratta di una influenza mal gestita per carenza di mezzi
Il 28 di febbraio avevo smascherato i dati sul Covid-19, perché lo scarso numero di tamponi effettuato faceva risultare una percentuale di mortalità di molto superiore alla realtà . La cosa fra l’altro era pilotata dagli organi istituzionali che ordinavano di fare i test solo a quelli che un medico (che non cito) ha definito “quasi cadaveri” . Fermo restando il cordoglio per queste persone, occorre capire che se si hanno 100 (cento) morti su 1000 (mille) casi di accertata infezione da Covid-19, il tasso di mortalità è del 10%. Ma dato che non si fanno i tamponi apposta ecco che si tratta di manomissione per creare una emergenza. Diversi virologi avevano detto che le persone infette in Italia sono sicuramente centinaia di migliaia se non milioni. Questo, riportavo io fa risultare la pericolosità del Covid-19 meno grave della normale influenza che miete dalla 5.000 alle 20.000 vittime ogni anno, alla faccia del vaccino.
Uno di questi virologi, la dottoressa Gismondi, è stata pesantemente attaccata da Burioni e dalla ghenga che gli da spazio mediatico, tanto che ora pende sul capo della Gismondi un attacco.
Eppure aveva invece ragione lei e l’asino è Burioni (che aveva poco tempo addietro affermato con la sua sicumera che l’epidemia non sarebbe mai arrivata in Italia) perché il 23 marzo Borrelli, capo della Protezione Civile, ha dichiarato “I contagiati ufficiali a ieri sera erano 63 mila. Ma il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile” , così ha riportato Repubblica. Un altro personaggio attaccato per aver detto la verità sui numeri è D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi, quindi di una Istituzione.
Quindi la mortalità del Covid-19 è circa 1%, c’è già chi è disposto a giurarlo.
E allora come mai tutti i morti a Bergamo e altrove ?
Il problema è stata la carenza dei respiratori e dei posti letto per la terapia intensiva e sub-intensiva, carenza da imputare inizialmente alle Regioni che da dicembre non hanno fatto nulla sul tema, ma derivante anche dalla irresponsabile gestione delle Regioni e dello Stato negli ultimi 8 anni, a cominciare dai tagli di Monti.
Il mio ragionamento di febbraio partiva ovviamente dalla cronaca, ma anche da qualche conoscenza di statistica ed ora è verificata.
Ora abbiamo la confessione di Borrelli, responsabile della Protezione Civile, che i dati sugli infetti sono almeno dieci volte inferiore alla realtà .
Quindi una epidemia meno grave dell’influenza? Per quale ragione si è bloccato il paese? Per quale ragione non si sono fatti i test a campione?
La cosa più grave è che questa direttiva di non fare i tamponi ha fatto permanere in corsia dei medici infetti, certamente facendo morire qualcuno che già aveva altri problemi, oltre a quelli che non hanno trovato posto in terapia. Come i vecchi lasciati morire a casa
Non solo, a fronte di una “ondata” poi rivelatisi “uno tzunami” i respiratori mancanti sono stati ordinati dal governo solo il 10 marzo (!), e stanno cominciando ad arrivare solo ora.
Eppure il decreto per l’emergenza è del 31 gennaio.
Quindi perché questo incredibile ritardo nell’ordine ?
C’era bisogno dei morti per avere le mani libere e chiudere le persone in casa? E perché chiudere le attività e le persone in casa se si tratta di una malattia aggressiva quanto una influenza già diffusa in ampie parti della popolazione ?
Qualcuno comincia a sentire l’odore della eversione organizzata?
Intanto chiediamo l’abolizione delle restrizioni