Prestiti allo 0,1% agli alluvionati di Venezia e del Veneto: è possibile, ecco come.
Non è finita sott’acqua solo Venezia città , ma anche l’isola di Pellestrina, il Lido che ne fanno parte,la città di Chioggia, e poi Jesolo, Bibione, una zona del Piave, la laguna di Scardovari …..
Sono state distrutte non solo la mobilia, gli elettrodomestici, gli infissi ecc delle famiglie, ma anche delle aziende, interi sistemi produttivi anche nelle lagune spazzati via, decine di imprese chiuderanno, a rischio l’attività turistica… i danni sono tremendi, si parla di miliardi di Euro senza considerare l’indotto. Un altro colpo micidiale dopo quello dell’azzeramento per miliardi dei risparmi di molti Veneti.
Sappiamo dalla emergenze precedenti (alluvioni, esondazioni, uragani, acqua alta….) che lo Stato non risarcirà , o risarcirà in minima parte.
Qualcuno può dire che non è colpa dello Stato, ed invece, almeno in parte, lo è, a causa del Mose e di tutto quello che il Mose ha comportato come la mancanza di interventi di salvaguardia alternativi.
Però, almeno parzialmente, si può ridurre il danno a queste famiglie ed aziende, tramite una soluzione tanto semplice quanto realizzabile in pochi mesi: dare credito alle aziende e alle famiglie danneggiate con un tasso fisso del 0,1%. Come è possibile ?
Occorre sapere che la Banca Centrale Europea dal 2016 presta il denaro alla banche a tasso ZERO, e del 2016 al tasso dello 0,5 e così via.
Insomma sono anni che le Banche possono approvvigionarsi di Euro presso la BCE , e potrebbero prestare questi denari agli alluvionati solvibili, magari al tasso sociale dello 0,1% per recuperare la spesa della pratica.
Ma le banche non lo fanno, come non lo hanno fatto in questi anni, ed ecco il perché. La banca ha come obbiettivo aziendale quello di arricchire i propri azionisti, e quindi trova più naturale e conveniente investire in territori come la Cina o altri dove si guadagna il 2% o il 3% o perfino il 7% , anzi, magari facendo qualche giochino in derivati ed altri “strumenti finanziariâ€, perfino più del 10% annuo.
Quindi le banche tradizionali non ci aiuteranno fino a questo punto, ma invece c’è anche la possibilità , molto semplice, di avere delle banche alternative che abbiano come obbiettivo di investire sul territorio.
Sono le Banche a carattere Regionale, che esistono da decenni in Trentino- Alto Adige, funzionano benissimo erogando mutui bassissimi, e che dal 2001 sono possibili anche nelle altre Regioni se solo la Regione ne delibera la nascita come previsto dalla Costituzione.
Nella Regione Trentino-Alto Adige da decenni al sistema tradizionale di banche è stato affiancato un sistema di banche cosiddetto “a carattere regionaleâ€. Sono banche che come le altre offrono il conto corrente, la gestione del risparmio, mutui, prestiti, i soliti servizi, consulenze ecc. La differenza è che i ricavi, gli utili e la liquidità che hanno a disposizione grazie ai risparmi nei conti dei clienti e al prestito BCE, non li possono impiegare nemmeno temporaneamente nella speculazione internazionale, o altre attività al di fuori del territorio, perché la legge bancaria (e la Costituzione) impone loro di reinvestire nel territorio regionale di appartenenza.
Il risultato è in Trentino- Alto Adige queste banche finanziano l’impresa locale, le nuove famiglie, lo studente, e danno molti contributi alle associazioni e per il patrimonio artistico. Il denaro depositato in esse e quello preso dalla BCE diventano così un moltiplicatore potentissimo della ricchezza del territorio, quindi si riduce la povertà ed aumenta la coesione sociale, la preservazione della cultura e della economia locale, la tutela dell’ambiente e del lavoro.
Per legge la proprietà di queste banche a carattere regionale deve essere di soggetti locali, non può essere comprata o venduta ad altri, non possono essere quindi oggetto di predazione come avvenuto alle Venete (Popolare Veneta, Antonveneta, Popolare di Vicenza, Veneto Banca …) , la direzione delle banche deve essere nel territorio, facendo così crescere la capacità di autogoverno della classe dirigente locale. Non è un caso che tutte le piccole banche d’Italia sono ora consorziate dentro due soli organismi di gestione, uno di Roma, l’altro di Trento, perché Trento sa fare quanto Roma dopo decenni di autogoverno bancario.
Queste banche a carattere regionale possono operare limitatamente al di fuori del territorio regionale, in minima parte, quindi fanno attenzione a tutto quello che succede nel territorio , e non pensano ad investire in paesi lontani (non possono) dimenticando le imprese del territorio che muoiono asfissiate dal credito.
Questo sistema del Trentino /Alto Adige è similare a quello che era delle casse di risparmio, ma non ha potuto essere predate nei recenti decenni né hanno potuto obbligarle a fondersi in SPA perché la banca a carattere regionale è prevista, dal 2001, anche in Costituzione.
Invece nelle regioni che non hanno implementato questo sistema, possibile dalla legge quadro del 2006, le banche sono state prima predate da soggetti internazionalisti, e poi obbligate a consorziarsi in SPA. Questi cambiamenti e altro hanno mandato sul lastrico diverse banche di diverse regioni, ma solo quelle Venete hanno visto il valore dei risparmi azzerato.
Invece le banche a carattere regione nel Trentino Alto Adige, quelle poche che sono andate in sofferenza sono state salvate dalle altre banche nel sistema mutualistico, e così nessun risparmiatore ha perso nulla.
La possibilità di implementare questo sistema di “banche a carattere regionale†è previsto dall’articolo 117 della Costituzione, è una competenza che hanno tutte le regione anche non autonome, la legge quadro che disciplina tutto questo è stata fatta nel 2006.
In Veneto ho depositato, insieme ad altri, una proposta di legge che altro non fa che chiedere l’attuazione della legge quadro, un copia incolla della legge quadro, ma siamo noi cittadini che chiediamo alla Regione di istituire l’albo delle banche a carattere regionale.
Appena istituito l’albo, queste banche nasceranno e quando noi cittadini ci rivolgeremo a queste banche, sapremo che i nostri risparmi non finiranno nella speculazione internazionale, ad arricchire magari coloro che poi con quei soldi vengono pure a speculare sul destino del paese, ma nel nostro territori, nel nostro lavoro, nelle nostre famiglie, nelle nostre ricchezze storiche ed artistiche.
In realtà è molto semplice. Così come al supermercato se compri pomodoro dall’Olanda o dal Cile sai che lavorerà il contadino o l’industria di quel paese, e se compri i pomodoro del tuo territorio sai che qualcuno nel tuo territorio lavorerà , quando ci saranno le banche a carattere regionale, nel Veneto ed altrove, mettendoci dentro i soldi si potrà fare anche il bene del proprio territorio.
La Banca a Carattere Regionale, come tutte le banche, potrà anche finanziarsi presso la BCE che sta dando miliardi di Euro in prestito a tasso ZERO, e quindi la banca potrà anche finanziare la ricostruzione dopo eventi catastrofici con tassi agevolati per esempio allo 0,1% (solo le spese insomma) . Ecco spiegato. Ma c’è di più.
Anche i Comuni, la Regione ed altri enti potranno rifinanziarsi presso queste banche, riducendo i debiti, aumentando la disponibilità e finalmente governando il territorio come merita. E’ questo in realtà il segreto del Benessere del Trentino- Alto Adige, perché loro hanno potuto far partire queste banche 40 anni fa.
Quindi, se vuoi agevolazioni per gli alluvionati e il bene del tuo territorio anche per il domani, otre che il bene delle famiglie e delle aziende, sottoscrivi la proposta di legge (clicca per leggerla) in modo che la Regione debba discutere di questo argomento. E’ anche la prima volta che ti viene data questa possibilità di firmare legalmente online, ed è grazie al regolamento europeo EIDAS. Anzi, sono tre le proposte che puoi firmare
Firma e condividi fra i residenti in Veneto per far partire questo sistema di Banche a carattere Regionale. E se non risiedi in Veneto, scrivi in privato per iniziare il percorso nella tua regione.