Occhio agli improvvisati della liberazione nazionale e della Costituzione
Il sito l’Infiltrato.it ha pubblicato a suo tempo un articolo dal titolo g” l’elezione di Napolitano è anti costituzionale. Ecco il documento che lo dimostra.” che ora risulta sparito.
Secondo l’ideatore (che credo coincida con l’articolista), dai verbali della Costituente per la Costituzione del 1947 risultava che era stata approvata la non rieleggibilità del presidente della repubblica, e così implicitamente egli affermava che dunque anche nel testo definitivo vi sarebbe dovuta essere la non rieleggibilità del presidente, che invece scomparve dal testo definitivo del 1948.
E’ vero comunque che fino a Napolitano nessun presidente della repubblica (o “PDR”), è mai stato rieletto, ed anche Ciampi ritenne di dire no all’ ipotesi di una seconda elezione, ma solo per prassi.
Alla rielezione di Napolitano in molti hanno gridato al golpe. Pare che Beppe Grillo abbia gridato al Golpe sulla base di quel articolo , pubblicato sul sito di Grillo come commento, e comunque così ha riportato l’ANSA .
Tornando a Napolitano “rieletto”, ho verificato nella costituzione del ’48 e tuttora in vigore, e la rieleggibilità del Presidente non è vietata. Ho chiesto pubblicamente se prima di gridare al Golpe qualcuno avesse verificato quando e come il divieto di rielezione del PDR venne cancellato. Ossia, dato che il divieto di rielezione del PDR era presente durante i lavori della Costituente, poi scomparve per una discussione interna? Oppure venne approvato e poi non pubblicato nel testo definitivo? Nel primo caso gridare al Golpe è da scemi, nel secondo si sarebbe scoperta oggi la violazione della Costituzione già da prima della sua entrata in vigore.
Opto per l’ipotesi che il principio sia venuto meno nella discussione, che si sia lasciato cadere, e quindi, credo che la faccenda sia chiusa qui, cioé non ci sarebbe alcuna violazione nella rielezione di Napolitano, e saremmo di fronte all’ennesima bufala in cui sarebbe cascato anche Grillo.
In effetti e’ molto facile cadere in errori interpretativi di questo genere, perché la Costituzione bisogna leggerla tutta intera per capirla, e mettere i principi generali insieme fra loro, e capirne il senso. Io mi sono istruito con le letture dei grandi giuristi come Palladin, Falcon, Sandulli….
Al tempo d’oggi è fondamentale la conoscenza della Costituzione e dei trattati internazionali per poter governare, e i nostri rappresentanti istituzionali hanno dimostrato più volte di non conoscere affatto le regole di governo stabilite dalla Costituzione. Per esempio è una bufala che il Capo del Governo debba vincere le elezioni, perché è il parlamento a votare la fiducia al Governo, non il popolo.
Su molti aspetti purtroppo la Costituzione è ormai carta straccia, eppure occorre conoscerla per capire il degrado dei governanti, e pure i diritti internazionali per capire le bugie e le lingue biforcute dei governi. Occorre conoscere questi documenti sopratutto quando si vorrebbe liberarsi da questa mafia che opprime i popoli d’Italia fin dalla nascita unità d’Italia (che io definisco invasione degli stati preunitari). Perché l’Italia unita, non dimentichiamolo, è proprietà di una massoneria bancaria, che l’ha inventata, creata, e ancora oggi la gestisce in maniera diretta alle spalle del governo, sempre ricattandolo (in realtà gestendolo). Per cui siamo in tanti oggi a pensare a come far sparire questo stato italiano dalla terra, nato storto e cresciuto peggio. Ma questo significa fare della “architettura” di sistema, e se non si conoscono i principi giuridici e filosofici, la storia, i documenti ecc si finisce col parlare a vanvera o a sproposito. Non voglio fare il sapientino, ma dare dell’imbecille e incolto ai tanti che minacciano la pace dei popoli per smanie personali o megalomania, distanziandomi dai tanti cloni con la cultura e la verità.
Oltretutto, dato che voler riformare uno stato mafioso significa andare contro gli interessi di questa mafia, è ovvio che lo stato-mafia farà di tutto per metterci in galera in maniera possibilmente “legale”. E come si fa ad evitare la galera se non si conoscono le trappole del regime e le regole che loro dicono essere sante e sacre?
Per esempio la “Poesia Veneta” e stata accusata di “banda armata” e vennero sequestrate delle armi che era pure detenute legalmente , e questo perché gli imbecilli non sapevano che lo stato ti arresta anche quando le armi le hai legalmente ma vuoi usarle per scopi non legali nella legge che loro applicano.
Occorre fare molta attenzione a prendere per vere delle tesi costituzionali o internazionali errate, perché l’errore potrebbe portare alla galera o peggio. E quindi occorre tenere a mente che seguire un “leader” che non conosce le leggi, perché non preparato, o perché megalomane, facilmente porterà alla sventura i propri seguaci, peggio, alla guerra. Forse non è affatto un caso che Gandhi fosse un avvocato: sapeva come aggirare il sistema senza violarne le regole più importanti, e senza arrivare alla guerra.
Purtroppo, dunque, per essere leader e portare benessere al proprio popolo occorre prima essere capaci e preparati nelle cose pubbliche, qualità che manca anche agli stessi governanti italiani, figurarsi agli improvvisati leader di movimentini separatisti.
Non è certo un leader chi cade in una bufala come quella della non rieleggibilità del PDR, e non lo può essere, anzi, una volta al potere facilmente farebbe errori ancor più gravi perché dimostratamente non conosce le regole.
Da questo deriva un corollario: non tutti siamo ugualmente adatti alla gestione del potere, non tutti siamo capaci di leggere le leggi fondamentali, non tutti faremmo bene al vertice dello stato. Sono banalità, eppure c’è chi ha dimenticato pure queste.
Un leader democratico dovrebbe sapere che le leggi non sono fatte per essere lette da chiunque, perché la comprensione di una legge ben fatta richiede comunque la conoscenza della realtà che quella legge va a regolamentare, e c’è gente che non si orienta nemmeno a casa sua.
Purtroppo quando si hanno dei delinquenti al governo, le leggi vengono fatte per gli interessi di parte, e quindi in Italia si sono fatte leggi appositamente per ingarbugliare tutto e così nascondere chi tira le fila dei giochi per davvero alla faccia dell’elettore.
Quindi occorre stare ben attenti prima di lanciarsi in progetti che propongono la rivoluzione del sistema. E’ ovviamente pericoloso improvvisarsi costituzionalisti e lanciare anatemi, si finirà con il tentare di sovvertire il sistema in maniera illegale senza nemmeno accorgersene, e per questo si verrà ovviamente processati ed eventualmente incarcerati.
Guai maggiori arrivano quando si commettono errori nell’interpretazione di leggi internazionali, perché quelle leggi disciplinando equilibri ancora più delicati, primariamente la pace, e quindi le tesi “internazionali” errate, la loro interpretazione approssimanta, sono ancora più pericolose perché può esacerbare gli animi fino a scatenare una guerra.
Purtroppo in Veneto siamo ricchi di ciarlatano delle leggi internazionali, a partire dalla assurda tesi sul referendum per l’indipendenza ( che è infondato proprio alla luce del diritto internazionale, costituzionale, e perfino dello statuto regionale) fino ai gruppi indipendentisti, nati quasi tutti come secessione o clone dell’azione di Autogoverno del Popolo Veneto nato nel 1999 .
Per esempio viene richiamato spesso il diritto umano del popolo veneto all’autodeterminazione, ma tale diritto riguarda i “popoli” con le loro caratteristiche storiche, linguistiche ed etniche, non gli abitanti di una regione amministrativa per di più definita da uno stato come l’italiano. Non sono forse veneti anche i residenti del Friuli-VENEZIA -Giulia? Di sicuro lo Corte Costituzionale italiana stessa ha affermato che i Veneti della VENEZIA non sono friulani!
Ad esempio ci sono i movimenti che sostengono di essere un Movimento di Liberazione Nazionale: purtroppo non hanno capito nulla, perché i MLN vanno capiti per quello che sono e per la loro funzione.
Nel diritto internazionale i MLN sono delle entità, dei gruppi o partiti, che possono nascere anche solo nel nome (come fossero un club) , e che possono raggiungere una particolare rilevanza e venire riconosciuti internazionalmente, ma solo quando si assiste alla violazione di diritti fondamentali dell’uomo, in pratica in presenza di guerra civile, genocidi ecc. Ossia, quando si è in presenza di violazione dei cosiddetti “diritti umani” (concetto che non è ovviamente quello intuitivo, ma quello del diritto internazionale che va approfondito) allora un governo esterno “potrebbe” riconoscere un MLN, ma non è affatto obbligato .
Quando si assiste a violazione dei diritti umani, per esempio quando il governo di uno stato commette un genocidio, oppure bombarda la popolazione civile, o gli spara i gas nervini, allora i MLN possono venire riconosciuti dai governi stranieri, ma non è affatto obbligatorio nemmeno in quel caso.
In sostanza, se il tuo governo ti perseguita a tal punto da fare fosse comuni, se massacra i civili, se sopprimere e discrimina la tua etnia per favorirne un’altra, allora ti puoi costituire in MLN e perseguire l’indipendenza, e forse qualche stato straniero ti riconoscerà. Ma sei in guerra ! E anche in quella situazione non è automatico che tu otterrai il riconoscimento di Governo Provvisorio. Anzi, è molto improbabile, basta guardare in Siria, e si capisce il concetto. Infatti i governi stranieri danno riconoscimento solo a quei MLN che di fatto garantiscono loro gli interessi dei governi stranieri. In pratica il MLN che venderà il proprio popolo per intero verrà riconosciuto, gli altri no.
In Veneto è stato costituito un primo MLN, e a farlo è stato un certo Sergio Bortotto, personaggio iracondo, facile all’insulto, già buttato fuori dalla polizia italiana secondo lui perché dichiarato semi pazzo, secondo un mio conoscente poliziotto invece perché giocava troppo al piccolo rambo e pretendeva di governare al posto del Questore.
Dopo aver giurato fedeltà alla costituzione italiana e allo stato italiano, Sergio Bortottoe nel 2008 si è avvicinato all’Autogoverno del Popolo Veneto, chiedendomi di spiegare agli allora membri del PNV la differenza fra il nostro percorso e quello del partito politico retto da Gianluca Busato. Ne derivò una scissione interna, per cui alla prima possibilità il calunniatore seriale Busato mi diffamò a mezzo stampa con colossali calunnie che tuttora circolano (ho fatto un giudizio in tribunale e il giudice ha sentenziato che “ci sono altri modi per avere giustizia”).
Bortotto si inserì nell’autogoverno con qualche amico, pochissimi in realtà. Volle subito tentare di scalare il vertice delle Istituzioni, per soddisfare le sue smanie da presidente già dimostrate in passato, per cui manipolò l’allora presidente, Quaglia Daniele, un piccolo ometto incapace di capire anche i suoi stessi atti. Lo manipolò a tal punto da fargli riemergere le aspirazioni di rambo da bar ma comunque spingendolo verso una strategia di “armamento” , tanto che Quaglia andò in televisione (senza che io lo sapessi) a dichiarare la volontà di costituire una polizia armata. Purtroppo le armi erano già a disposizione legalmente, perché l’ex poliziotto Bortotto faceva il vigilante in un centro commerciale, ed in più faceva parte del piano anche il suo compagno Gallina che era capo della polizia locale di Cornuda. Occorre sapere che se si ha la licenza per il trattore, questo non da il diritto di passare sopra le auto. E avere il porto d’armi non da diritto di costituire una polizia autonoma con quelle armi, tanto meno per fare una secessione o l’indipendenza .
Ovviamente di fronte ad un Quaglia che parla in TV di polizia armata per fare la secessione in compagnia di un Bortotto armato e di un Gallina capo della polizia locale , la Questura cominciò le indagini , che mesi dopo si conclusero con il sequestro perfino delle armi della polizia locale ! Il povero Quaglia pensò fossi stato io a denunciarli, non accettando di essere lui stesso il claudicante mentale responsabile.
Insomma, il tutto diede il via ad una serie di inchieste con tanto di sfilata di persone indagate alle questure, compresi padri di famiglia all’oscuro di tutto che si trovarono elencati a loro insaputa nel sito di Bortotto.
Per fortuna , veramente per una serie di casi fortuiti e persone di buona fede, le Istituzioni di Autogoverno fecero decadere ed espellero questi e prima che le inchieste arrivassero alla conclusione . Bortotto, Quaqlia con una decina di altri furono cacciati dopo tre mesi dalla volontà palesata (ma mai legalmente) di armarsi, e pure con una gran pernacchia. Ma solo perché entrambi avevano mentito spudoratamente all’assemblea, tanto da indurre l’allora presidente della stessa a presentare le dimissioni (da me non accettate).
In seguito lo stesso Bortotto, trovatosi sotto il governo scissionista del ridicolo Quaglia, non si accontentava comunque del ruolo, e così si inventò il MLNV, che tuttavia non ha mai avuto alcuna derivazione dall’Autogoverno del Popolo Veneto.
Ora, come detto, gli MLN possono essere riconosciuti solo in stato di gravi persecuzioni, una guerra di fatto.
Non mi sembra che in Veneto ci sia una guerra armata, e dunque il Movimento di Liberazione di Bortotto come il Comitato di Liberazione del Popolo Veneto di Perruca, dato che non è automatico il loro riconoscimento nemmeno quando la guerra è palese, non vale nè più ne meno del Movimento di Liberazione del Cane, della Donna, o del transgender, questo per la legge internazionale che prevede l’ esistenza dei MLN.
Basta leggere la legge internazionale sui MLN e si vede che il loro riconoscimento non è automatico, dipende dalle potenze straniere . Ma gli stati in genere riconosco i MLN quando essi vendono anticipatamente il proprio popolo agli stati stranieri garantendo i contratti , altrimenti non ti riconoscono e fanno affari con il dittatore.
Come detto le regole sui MLN sono del tutto arbitrarie in mano ai governi stranieri, non sono certe nemmeno nei casi spacciati per certi come quello della Siria accusata di aver bombardato il proprio popolo. Insomma i MLN diventano effettivi solo quando i governi stranieri raggiungono un accordo sulla spartizione da attuare nel territorio dopo la guerra!
In altre parole, se vuoi vendere il tuo popolo fai un MLN. Se gli vuoi fare del male fai un Comitato di Liberazione.
D’altra parte, se il tuo popolo è sotto genocidio fisico e di guerra, purtroppo non hai alternative o sparirai in una fossa.
Domanda: è possibile che i governo stranieri riconoscano un MLN veneto (o sardo) in uno stato con la pace quale l’ Italia ?.
I Movimenti di Liberazione Nazionale hanno necessità della guerra.
Se Bortotto ha già dimostrato di avere queste tendenze sia nella polizia italiana , sia nella “polisia veneta” , con la costituzione del MLN è probabile lo scivolamento verso la lotta armata, perché è il prerequisito del riconoscimento internazionale. Lo stesso metodo, si potrebbe dire, attuato dal Comitato che ha bisogno di scagliare cittadini contro le magistrature per creare la tensione.
I processi e le denunce nate per l’azione di Bortotto e del suo MLN hanno avuto il risultato di far bruciare decine di patrioti, tutto a favore dell’Italia, e di spaventare tutto il popolo veneto. D’altra parte quei patrioti sono stati un po’ troppo superficiali, e certamente non si sono ispirati alla parola “PAX” di San Marco.
Tutte inchieste senza altra utilità di terrorizzare i veneti: di un bel servizio all’Italia operato da Bortotto. E se fosse questo lo scopo vero ? Questo spiega perché la copertina dell’Espresso e i tanti servizi televisivi “nazionali” ?
Allora in tali casi occorre ricordare il filosofo Sun Tzu (http://it.wikipedia.org/wiki/) generale che già 2500 anni fa scrisse che “occorre tagliare la testa al comandante che porta i propri soldati in guerra senza la certezza della vittoria, perché porterà disgrazia al popolo”.
I veneti non taglino la testa a Bortotto, Quaglia, Zanatta e Franceschi, ed ora Perruca, ma li mettano decisamente da parte, perché a tutta evidenza portano disgrazie a sè e al popolo. Se si vuole vederla spiritualmente, dato che non hanno il “favor Dei” , si potrebbe dire alla veneta “dai desgrasiaj da Dio sta tre pasi indrio”.
Tornando agli “esperti” di diritto che facilmente si inventano tesi del tutto fallaci (o falloche), la via legale al ML è del tutto infondata, richiede uno stato di guerra, non è automatico il riconoscimento.
Invece sardi e veneti possono seguire una strada molto più sicura e pacifica, quella che abbiamo già percorso noi veneti sotto la mia indicazione e guida fin dal 1999, con l’autodeterminazione basata sull’anagrafe, e il primo che la fa non può più essere legalmente cancellato nel diritto internazionale.
In questo video con Bortotto e Quaglia uniti prima di diversi quando finiscono sotto processo per la “PoeJsa” Veneta
http://www.youtube.com/watch?v=IkrHEM2x_sQ