Se nasce una moschea è un problema ?
Non voglio entrare in polemica con le proposte politiche di alcuno, ma mi chiedo razionalmente se una moschea costituisce a priori un problema. La risposta della storia è che se lo Stato è “di dritto”, ossia impone la legge dello Stato a tutti indipendentemente dalla confessione religione e pure contro i valori dominanti della popolazione e di sè stesso, come nella “Guerra dell’Interdetto”, e dunque non discrimina nessuno, come era la Repubblica Veneta (che nel suo territorio ospitava le più diverse popolazioni e religioni, vigilandole ma lasciandole libere di autogovernarsi nel limite del possibile e sotto il governo Serenissimo), allora la nascita di una moschea diventa una vittoria del’occidente e dello stato laico, perché abbastanza alla svelta i mussulmani si rendono conto del maggior benessere, felicità, giustizia e libertà che questo sistema repubblicano veneto garantisce.
Certo che, se invece di un siffatto stato ne abbiamo uno non di stile veneto come quello, ma mafioso come gli attuali stati nel senso della servitù alle mafie di interessi, e come l’Europa di oggi (Dio la liberi!), schiava dei banchieri, fatti di demagogia e ipocrisia, falsità e discrezionalità, dove basta essere dei potenti per poter abusare di un minorenne senza conseguenze (come la moglie di Macron) allora NO, l’Islam in tali casi vince, perhé la coerenza, stravince dando risposte lineari e comprensibili ai semplici (che sono la maggioranza di ogni popolo), vince nel dare risposte semplice e a volte brutali ma comunque lineari, perché promette di liberarci dalla dittatura delle banche in cambio della certezza di essere coerenti di fronte a chiunque. Una falsa promessa certamente alla luce della storia, ma almeno credibile se comparata alle buige smascherate dell’occidente. A te la scelta, perà scelta discrezionale, quindi non ne farei una materia per la guerra. Però tutto questo è già successo, uno dei più grandi condottieri islamici era in realtà un occidentale,, ma scappava da un occidente troppo simile al presente dove i giusti non hanno speranza, e nemmeno i capaci. A te la scelta.