I'm not in prison or sick – but in full success
Quando ho aperto il blog nel dicembre 2007, avevo promesso a me stesso di pubblicare qualcosa almeno ogni settimana. Impegno che ho mantenuto fino a circa 1 mese fa quando gli impegni di lavoro mi hanno sovrastato. Ma allo stesso tempo vi avevo abituati, cari i miei 200.000 visitatori mensili, a questo flusso continuo di pensieri e di opinioni, tanto che la sua interruzione ha fatto preoccupare qualcuno.
Ma in realtà non sono stato arrestato sebbene un magistrato stia indagando su di me per il fatto che ho rifiutato di riconoscere legalità a degli abusivi giudici tributari nella forma incostituzionale di “tax commission”.
Non sono nemmeno malato ed anzi sono appena tornato da un bel giro a Corfù.
Ho avuto anche discreti successi personali, sia lavorativi che politici. Ma mi è dispiaciuto tralasciare il blog.
E forse è dispiaciuto anche a chi mi segue fin dall’inizio, a quelle persone che seguendomi nel tempo hanno visto che la mia opinione “conta”, e che questo si vede dal fatto che i media, poco tempo dopo che pubblico qualche d’una delle mie strampalate idee, le riprendono e le portano all’attenzione dell’opinione pubblica, magari pochi giorni dopo, a volte dopo mesi.
Per esempio il mio NO all’idrogeno, ripreso da Super Quark pochi mesi fa.
Per esempio la denuncia sul costo abusivo degli SMS, presi in considerazione della Commissione Europea.
Per esempio la denuncia sui magistrati abusivi, sulla quale il Consiglio d’Europa sta ora indagando obbligando l’Italia ad adempiere alla legge.
Ma voglio ricominciare ospitando una opinione altrui su quella brutta faccenda della guerra nel Caucaso, che riaffaccia la guerra fredda e il monopolio del potere.