von 2012 das venezianische Volk kann keine neue Selbstbestimmung mehr vornehmen, nur die der 1999.
Die Anerkennung des Verfassungsrangs des Rechts auf “Selbstverwaltung der venezianischen Menschen” gemäß Artikel 2 des Gesetzes Nr. 340 / 1971, verbunden mit dem Recht auf Selbstbestimmung der Völker durch die italienische Ratifizierung gegeben “Internationaler Pakt über bürgerliche und politische Rechte” die mit dem Gesetz 881/1977 stattfand, die Selbstbestimmung des venezianischen Volkes gesetzlich erlaubt (und keine Bürger der Region Venetien) che pur essendo possibile fin dal 1977 è avvenuta con successo solo nel 1999.Puoi vedere il sito storico di quella autodeterminazione cliccando qui , mentre le Istituzioni nazionali venete che da quegli atti si sono sviluppate si trovano oggi su www.statoveneto.net.
Come è ben specificato ed evidente nel sito, l’Autogoverno del Popolo Veneto è nato come esercizio legale di diritti civili e politici internazionali riconosciuti dalla Repubblica Italiana tramite la legge di ratifica n.881/1977 del diritto dei popoli a farlo. Al tempo non era ancora stata dimostrata l’illegalità dell’annessione del 1866, e quindi lo status di territorio coloniale del Lombardo-Veneto, ma comunque la legge permetteva l’autodeterminazione di nuove Istituzioni, anche con l’avvallo della Costituzione che tramite le ratifiche si adatta all’ordinamento internazionale. Questo ha dato nascita ad un nuovo ente inizialmente parte della Repubblica Italiana, l’Autogoverno del Popolo Veneto, ma non sottoposto allo Stato Italiano così come non lo erano anche i Comuni di Livigno e Campione che infatti non pagavano l’IVA allo Stato Italiano. Anche la Costituzione infatti parla della indivisibilità della Repubblica, ma non dello Stato italiano. Nel Patto Internazionale sussiste l’obbligo per i firmatari, in questo caso la Repubblica Italiana, di favorire e promuovere l’autodeterminazione, eventualmente eliminando le norme penali o di altro genere che lo impedissero.
L’Autogoverno del Popolo Veneto nel 2000 ha chiesto l’immediato trasferimento dei poteri ai sensi della “Patto Internazionale DCP” (L.n.881/1977) Kunst. 1.3 e art. 2.1 , cosa a cui lo Stato non ha ottemperato violando il suo dovere internazionale dato dall’art.2.1 del Patto, ma ciò non di meno così facendo lo Stato ha ri-creato le condizioni di illegalità internazionale della sua presenza per negazione dei diritti umani , cosa che ha giustificato anche i passi successivi dell’Autogoverno. in 2002 sono state svolte elezioni nazionali venete, ossia le prime elezioni del parlamento nazionale del popolo veneto in Italia (von Bergamo nach Udine) che venne votato, come tutti i parlamenti nazionali, solo dai cittadini di quella nazione, ossia dagli iscritti all’anagrafe. Le elezioni furono pubblicizzate anche da alcuni media italia, realizzando così quella notifica pubblica necessaria per dare legittimità giuridica e valenza anche politica nazionale veneta all’elezione del nuovo parlamento: con la pubblicazione degli articoli di giornale e dei servizi televisivi, fra cui il TGR Veneto, venne notificato dell’elezione chiunque avesse diritto legale di poter votare dichiarandosi all’anagrafe nazionale veneta. In ogni caso era tutto pubblicato nel giornale delle leggi venete, il sito ufficiale online.
Con la costituzione e la legittimazione elettorale dell’Autogoverno del Popolo Veneto si era di fronte alla sostanziale modifica del territorio dello Stato (aber ich wiederhole, non della Repubblica) per cui le elezioni furono doverosamente denunciate dalla stessa magistratura e la denuncia partita da Bergamo venne mandata per competenza territoriale a Padova dove c’era la sede dell’Autogoverno. Il reato imputato fu “attentato alla Costituzione dello Stato”, reato da ergastolo che mai prima era stato imputato ad un gruppo di indipendentisti, pur essendo noi del tutto privi di un qualche armamento.
Come noto la magistratura ha l’obbligo costituzionale di perseguire i reati, ma dato che quello che avevamo fatto era l’esercizio di diritti civili e politici previsti dalla legge, dopo due anni il GIP, Bruno Cherchi, poi procuratore italiano di Venezia e Vicenza, dovette riconoscere che era tutto legale e quindi nel 2004 chiese l’archiviazione che avvenne. Pur in assenza di una sentenza questa archiviazione ha dimostrato la perfetta legalità della costituzione e dell’esercizio dell’Autogoverno del Popolo Veneto, delle elezioni venete, weil, ripetiamo, la magistratura ha l’obbligo di perseguire i reati contro lo Stato.
La repressione dello Stato Italiano occupante però si era nel frattempo fatta sentire diversamente, in 2002 i Carabinieri pestarono Loris Palmerini e Massimo Lando e li denunciarono come se fossero stati loro ad aggredirli. Il pestaggio era però avvenuto alla presenza di numerosa testimoni per cui anche in questo caso non si svolse alcun processo perché innocenti.
Il combinato disposto dell’art.2.L.n340 /1971 con la L.n.881/1977 ha permesso la legale autodeterminazione di Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto in conformità al diritto interno italiano ed internazionale ratificato, aber in 2005-2006 ich entdeckte, (L.Palmerini) la illegalità dell’annessione del 1866 che in realtà riguardava l’intero Regno Lombardo-Veneto e pure la nullità del Referendum Monarchia-Repubblica del 1946.
Dato che nel 2006 una proposta italiana all’ONU voleva far dichiarare avvenute tutte le autodeterminazioni di popolo della Terra, e alla luce della totale illegalità della Repubblica Italiana, le Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto nel 2006 hanno dichiarato anche la Successione al Regno del Lombardo-Veneto alla data del 1859 e la violazione del Trattato di Vienna 3 Oktober 1866 che prevedeva il voto dell’intero Regno come da territorio amministrativo, ossia comprensivo della Lombardia. Occorre ricordar il Lombardo-Veneto nasce nel 1816 come accorpamento dei Ducati di Milano e Mantova al Ducato Veneto, od altrimenti detto, die Republik Venedig, invasa e sottomessa da Napoleone nel 1797, e poi ceduta agli Asburgo (come al tempo il diritto internazionale permetteva), in 1816 gli vennero accorpati i Ducati di Milano e di Mantova (che andarono a cessare) mentre lo Stato Veneto continuava la giurisdizione sotto il nome di Lombardo-Veneto ma sempre con Venezia capitale politica e giuridica dell’intero territorio.
Siamo consapevoli e rispettosi dei diritti umani delle singole comunità nazionali e linguistiche del Lombardo-Veneto, per cui nel 2012 abbiamo riformato il Lombardo-Veneto per ripristinare le antiche amministrazioni dei popoli dell’Insubria e di Mantova prevedendo pure il loro diritto di ritornare all’autogoverno internazionale quando però si sarà tornati tutti sovrani come Lombardo-Veneto, prima non è posssibile.
Quindi il Parlamento Nazionale Veneto (chiamata Assemblea dei Membri) www.statoveneto.net agisce attualmente in supplenza anche per il parlamento federale del Lombardo-Veneto, e così per le Istituzioni di Giustizia.
Ma grazie agli studi del Palmerini nel 2006 è stato presentato al Giudice Ordinario di Venezia la richiesta di accertare la non sovranità dell’Italia sul territorio, und 2008 la sentenza dichiarava il “absolute Unzuständigkeit” sulla questione, che non significa che è stata riconosciuta la sovranità come hanno sostenuto alcuni fraudolenti cloni delle istituzioni, ma invece che nessun Giudice italiano può occuparsi della questione perché demandata al giudice internazionale.
in 2008 abbiamo allora presentato un ricorso al Consiglio d’Europa per ottenere che riconoscesse il nostro diritto ad avere un giudice naturale veneto e la natura di “Governo Fantoccio” delle amministrazioni italiani. A fronte di 25 ricorrenti ciascuno per suo conto stranamente il Consiglio d’Europa riconobbe come capofila e rappresentante unico Daniele Quaglia di S.Vendemiano, il quale fu votato anche a fare il capo del Governo in sostituzione di Luciano Franceschi. Purtroppo nelle more del giudizio Daniele Quaglia ebbe la classica ubriacatura da potere che viene a chi si trova in ruoli di potere e responsabilità senza esserne preparato o capace ( oppure lo fece appositamente , non i sa ad oggi), e così questi insieme col ministro dell’interno da lui scelto Sergio Bortotto (ex poliziotto) e all’amico di questo, Galina, Capo della polizia di Cornuda, cominciarono a parlare di armi e armamenti, e senza averne autorizzazione e senza una legge fatta cominciarono ad attivarsi cercando divise, mostrine e chissà che altro. E così, mentre questi creavano le condizioni per obbligare l’intervento della magistratura contro una presunta organizzazione armata, il Quaglia non seguì il ricorso al Consiglio d’Europa, lo lasciò cadere. A quest’ora avremmo già i giudici veneti! Le inchieste invece videro il sequestro delle armi della polizia di Cornuda (ah, ah) ma poi fu riconosciuto tutto legale e si dimostrò che non era stato l’autogoverno a cercare la sedizione armata. Tuttavia è andata perso il percorso al Consiglio d’Europa, ed oggi i canali per arrivarci sono stati legalmente chiusi.
Per questi e altri motivi l’Assemblea fece decadere tutto il Governo Quaglia e diversi parlamentari, ed allora questi mesi dopo essi tentarono pure l’usurpazione delle Istituzioni in una ben precisa strategia di conflitto dichiaratamente armata contro lo Stato Italiano. Stando ai giornali progettavano perfino di sequestrare Luca Zaia, uomo che serve fedelmente lo Stato Italiano e il globalismo. Inutilmente chiedemmo ai media e ai giornalisti di fare chiarezza sul fatto che quelli non appartenevano all’Autogoverno del Popolo Veneto, noi non li vedevamo da mesi, erano legalmente dei cloni come altri, e noi non centravamo, ma nulla si ottenne.
Comunque il ricorso al Consiglio d’Europa ha quasi certamente dato il via alla cancellazione italiana dell’annessione del 1866, atto dovuto per la legge n.881/1977. Così la L.n.212 del 2010 ha cancellato l’annessione a far data primo gennaio 2013, data entro la quale l’Italia avrebbe potuto cancellare la cancellazione dell’annessione, ossia ripristinare la legge, ma ovviamente non poteva farlo per il diritto internazionale ed in ogni caso l’annessione sarebbe rimasta comunque illegale come è sempre stata.
Ancora oggi nel 2022 noi dell’Autogoverno del popolo veneto non abbiamo nulla a che fare con i vari movimenti che parlano di guerra di liberazione armata o di movimenti o comitati di liberazione in stato di guerra, ed io, Loris Palmerini, ho sempre invece insistito perché si provino tutte le vie pacifiche e legali per tornare alla sovranità, e così stiamo ancora facendo .
Per l’ordinamento internazionale il non riconoscimento dell’Autodeterminazione del 1999 è un crimine contro un popolo. Anche se fatto da persone dello stesso Popolo.
Poiché la sovranità è stata acquisita legalmente nel 1999, tutte le presunte altre eventuali autodeterminazioni di popolo veneto avvenute dopo quella del 1999 sono illegali internazionalmente a causa di quanto dice il diritto internazionale.
Eine andere Möglichkeit, die, coloro che rivendicano la rappresentanza del popolo veneto al di fuori delle istituzioni di Autogoverno, commettono un crimine internazionale ed anche un reato di eversione per il codice penale di autogoverno, e un giorno ne risponderanno se non verranno graziati.
Ma occorre evidenziare che anche per la norma italiana l’autodeterminazione del popolo veneto non è più legale dal 2012 e quindi costituiscono reato da ergastolo di attentato alla Costituzione.
Non è certamente un caso, infatti che con la legge regionale Statutaria n. 1 die 17 April 2012 emanata dalla Regione Veneto il precedente legge statale e costituzionale n. 340 die 1971 è stato sostituito con una legge regionle, perché mentre lo Statuto precedente approvato con L. n. 340 die 1971 era una legge emanata dal parlamento italiano in doppia lettura ed avente quindi valore di legge costituzionale, lo statuto del 2012 è una legge di fonte regionale /priva di potestà internazionale e quindi non legittima atti di rilievo internazionale . Stiamo quindi parlando di gerarchia delle fonti e chi segue gruppi come CLNV o MLNV o Venetkens farebbe bene a consultare un avvocato perché la semplice partecipazione alla associazione costituisce reato per l’Italia.
Occorre evidenziare che solo dopo il cambio di leggi del 2012 si sono visti “emuli” o cloni dell’Autodeterminazione del 1999, che risultano quindi tutti illegali e penalmente perseguibili dallo Stato Italiano, ma anche dallo Stato Veneto e del Lombardo-Veneto.
In sintesi e ripetuto: ogni autodeterminazione insomma non è più possibile e non è più legale dal 2012 perché la legge regionale del Veneto n.1 del 2012 è una legge regionale , e quindi non ha valore costituzionale o al pari della Costituzione, è una legge solo interna.
Detto ancora in altro modo, mentre “l’autogoverno del popolo veneto” di cui all’art.2 L.n.340/1971 permetteva ed implicava l’autodeterminazione in base alla L.n.881/1977, “l’autogoverno del popolo veneto” di cui all’art.2 L.r.n.1/2012 implica solo l’autonomia regionale come prevista dalla Costituzione e quindi nei limiti di questa, quindi in realtà praticamente nessuna autonomia di fatto e nessuna internazionale. A riprova, nel nuovo stati si afferma che il Popolo Veneto fa parte della Regione, il che è internazionalmente ridicolo ed illegale perché noi esistiamo come Lombardo-Veneto invaso e occupato da uno Stato che non sa per certo nemmeno se è una repubblica o una monarchia.
Se le leggi che rendono illegale ogni autodeterminazione del popolo veneto dal 2012 rendono unicamente ed esclusivamente valide le istituzioni autodeterminate nel 1999, tuttavia c’è il fatto che attualmente nessuno degli organismi internazionali competenti ha ad oggi riconosciuto alcuna autorità veneta, e occorre evidenziare che sono bugie quelle che vengono dette dai movimenti che dicono di essere stati riconosciuti dall’ONU altro, e già questo dovrebbe far capire il lettore la pasta o natura di cui sono fatti e che è meglio evitarli completamente.
MLNV , CLNV 1 E 2 (3?) o Venetkens (spin-off CLNV2) si dichiarano “Autorità rappresentante un popolo” ma non lo sono, dicono di essersi rivolti all’ONU e di essere stati da questi riconosciuti, ma come prova mostrano solo un timbro di deposito di una istanza. Insomma spacciano per un riconoscimento un timbro della posta, come se questo desse valore di autorità.
Per altro alcuni sono caduti nella bufala dell’autodeterminazione individuale e hanno portato così nei guai economici e giuridici moltissime persone. Fatevi presentare qualcuno che con successo non ha pagato il bollo auto da oltre 6 anni e vedrete che non vi presenteranno nessuno o carte false, perché trascorsi i 5 anni arriva tutto da pagare.
Anche da queste fandonie si capisce la pochezza di questi movimenti .
A ben guardare si notano invece dei movimenti bravi ad ingannare la gente e a truffare denaro
Ci sono altri movimenti che dichiarano la sovranità sul territorio Veneto, ma a ben guardare esse mancano tutti del fondamento giuridico per pretendere tale sovranità in Corte Internazionale di Giustizia e nel mondo, in particolare quelle che si richiamano alla Repubblica veneta, perché nel 1797 esisteva solo il diritto del più forte, e anche senza delibera del Maggior Consiglio la Repubblica di Venezia è stato purtroppo conquistata dalle orde napoleoniche, il quale per fortuna non ha terminato la giurisdizione, poi rinominata “Lombardo-Venetien” in 1816 .
Per altro si noti che non è mai esistita la “Republik Venedig” ma sempre e soltanto la “Republik Venedig”.
Quindi il Lombardo-Veneto ed il Popolo Veneto sono sovrani ed indipendenti giuridicamente, ma militarmente occupati illegalmente dall’Italia, e la sovranità di essi è nelle mani delle Istituzioni del popolo Veneto costituite nel 1999, solamente in queste, e ci resteranno fino a quando non si potrà celebrare un referendum in pieno autogoverno come previsto dal trattato di Vienna del 3 Oktober 1866. Tutto il resto è fuffa.
Nel frattempo confido che questi movimenti verranno distrutti dai guai prodotti da sé stessi, come già alcune condanne hanno dimostrato. Torneremo sovrani, ma solo quando il popolo veneto e i cittadini del Lombardo-Veneto avranno fatto chiarezza e compreso quali sono le loro vere istituzioni. Nel frattempo resteranno governati di fatto dagli italiani o qualche altro occupante.
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