Oltre che illegale, il referendum di indipendenza del Veneto perderebbe!
Ieri sera mi sono recato alla storica Fiera Franca di Cittadella, per passare la serata in compagnia.
Fra una bancarella e l’altra, ogni tanto mi mettevo a distribuire un volantino, par titre “Il Lombardo-Veneto libero in 6 mois”.
Non era un volantino di quelli belli, colorati, con quattro slogan ebeti, ma un foglio A4 scritto fitto fitto fronte retro, che solo chi legge ha voglia di prendere.
La gente che passava reagiva in varie maniere a seconda dello slogan con cui attiravo l’attenzione.
Dicendo “indépendance Veneta” mi guardavano male e non si fermavano, Quelques, ma non molti, dicevano di aver “già firmato”, ma non si fermavano a spiegare che cosa.
Dicendo solamente “Peuple vénitien” mi guardavano male, e non si fermavano.
Dicendo “Vénétie État” molti dicevano “no grazie” , qualcuno diceva “magari”.
Dicendo “Stato Veneto indipendente”, environ 1/10 rispondeva “magari” o prendeva il volantino.
Di quelli che si fermavano diversi dicevano di “aver firmato quella mattina” e io dicendo che non era la stessa cosa, chiedevo cosa avessero firmato e dove. Se ho capito bene alcuni avevano firmato ad Onara per il referendum promosso da Indipendenza Veneta. Quando però gli dicevo che il referendum è vietato dallo Statuto della Regione all’art.27 , si sentivano truffati, e mi chiedevano allora a cosa servissero le firme, e di non sapere più a chi credere. Naturalmente non potevo dare una risposta, ma dicevo che a volte le firme raccolte per uno scopo vengono usate durante le elezioni (cosa che è un reato penale oggi, parificato alla falsificazione degli assegni), e che comunque i promotori chiedono il voto come partito, che porta in regione o in Europa tutti posti dove si guadagnano 10.000 euro o più al mese. Di certo il referendum è vietato dallo statuto. E tutti mi dicevano che si sarebbero informati.
A tutti comunque spiegavo che legalmente l’Italia non ha sovranità sul lombardo-veneto, perché nel 1866 non fece votare i veneti, limitando il loro voto e spaventandoli con i fucili, ma sopratutto fece votare i suoi soldati, cosa che nessuno mai aveva evidenziato prima.
Il Lombardo-Veneto insomma, dico dal 2006, non è legalmente italiano, cosa messa in dubbio anche da un giudice, e probabilmente le nostre pressioni sull’Europa hanno obbligato l’Italia a cancellare l’annessione nel 2010 (definitiva nel 2013).
Ecco perché oggi l’Italia vorrebbe un referendum del veneto che facilmente si perderebbe.
Da questo piccolo test infatti, basato su circa 50 volantini consegnati, ho capito che la percezione della questione veneta è ancora molto bassa fra i veneti, e non diversa da quando nel 2005 ho fatto la campagna provinciale.
Déjà là 2005, come nel 2009, avevo fatto fare dei poster con scritto “paìl Stato Veneto” , con sotto le leggi che danno il diritto OGGI all’autogoverno del popolo veneto. et 2005 ho pagato anche degli spot radio (quindi a copertura regionae) con lo slogan “Vénétie État”. Questi fatti dimostrano che lo slogan fu poi copiato da gente senza scrupoli, da partiti e da truffatori.
Eppure la resa di allora era più o meno la stessa di oggi, nonostante se ne parli molto di più da parte degli stessi truffatori, i media siano impegnati a pubblicizzare i cloni e finti contenitori indipendentisti.
Il fatto è che se si andasse a Referendum oggi , o fra pochi mesi, il referendum molto probabilmente si perderebbe, con il risultato di creare una presunta legittimità all’Italia che oggi non ha legalmente . Toutefois, dato che il referendum è vietato dallo Statuto, non ci sarà mai legalità dell’Italia anche dopo un referendum perdente.
Maintenant, mi si accusa che andando contro i referendari io non ottengo nulla, come se il mio obbiettivo fosse quello di raggiungere una poltrona regionale.
au contraire, credo sia mio preciso dovere, e di tutti i veneti, difenderc da una truffa elettorale e legale.
Ho spiegato in mille modi perché è una truffa: il referendum è vietato dallo statuto, consulterebbe gli italiani in Veneto e non il Popolo Veneto da Udine a Bergamo, ed inoltre parte dalla legalità dell’Italia, che non ha mai avuto.
Alla base di tutto, chi da diritto legale all’Italia di organizzare ancora una volta un plebiscito al posto nostro, come nel 1866.
Siamo noi veneti, in Autogoverno, e tutto il Lombardo-Veneto, in piena sovranità e indipendenza, con il nostro governo provvisorio autodeterminato a dover fare questo plebiscito, come doveva essere nel 1866. Tutto il resto è semplicemente illegale.