Il metodo siciliano delle arance
Esiste un metodo siciliano che potrebbe risolvere la cronica divisione dei veneti ,
Occorre dire che questa divione è un po’ connaturata al far da se di questi anni, ma è anche accuratamente alimentata dal regime italiano il quale non fatica molto a trovare anche fra i veneti delle piccole testedelle quali alimentare le smanie di potere smisurate. Purtroppo è così , il regime non ha nemmeno bisogno di pagare dei sabotatori delle organizzazioni che portano avanti gli interessi veneti, basta infatti trovare delle piccole teste vuote che non andranno da nessuna parte per chiara incapacità o tare, e dar loro un po’ di visibilità: infatti ecco che quelli si montano la testa, e cominciano a fare attorno a sé terra bruciata ovviamente a danno principalmente delle persone più capaci che intimamente sanno possono contendere il loro momentaneo e insperato successo.
Il regime comunque non disdegna nemmeno di fare qualche promessa di piccole poltrone a qualche disperato pieno di difficoltà, ed ecco che esso diventa un servo fedele e lavora contro i veneti, insomma diventa un “italiacante”.
Sono molti anni che propongo un metodo semplice che risolve alla base tutti questi problemi, ed infatti vengo ostacolato proprio dalle piccole teste vuote con smanie di potere.
Il metodo è quello di accettare che esiste una unica organizzazione comune che rappresenta gli interessi di tutti i veneti, e che se non si appartiene ad essa si verrà emarginati dagli altri. En bref, chi parla a nome dei veneti dal di fuori di questa organizzazione non è legittimato a farlo. Questo è vero anche sul piano giuridico, perché un popolo come il veneto ha diritto di rappresentarsi da se attraverso un suo proprio autogoverno.
Questa organizzazione non deve però essere una mafia o una associazione segreta, ma al contrario, una organizzazione pubblica, il più trasparente possibile, al vertice della quale si arriva per consenso della base tramite una sorta di elezione ponderata dal peso dei votanti.
Questa struttura in effetti esiste, è l’Autogoverno del Popolo Veneto, e basterebbe che tutte le varie organizzazioni accettassero di sedere dentro il parlamento riconoscendo le Istituzioni che il problema sarebbe risolto. Siamo alle ultime resistenze e siamo già alle prime emarginazioni riuscite come quella clone operata dall’avoccato falso.
Tuttavia il regime ha ancora la possibili di boicottare il processo facendo pubblicità ad altre organizzazioni e persone che creano divisione.
Il metodo che propongo è nuovo perché basato su un diritto di legge, ma nella pratica è sistematicamente praticato dai siciliani da molti anni. Essi infatti stanno via via sempre più ottenendo successi politici ed economici, ed ormai è conclamato che l’Italia è una colonia al servizio della Sicilia.
Un conferma di quanto dico è la legge regionale che permette alle aziende di certe zone della Sicilia, anziché di pagare le tasse, chiedere alla Regione di pagarle al loro posto, la quale poi le rifalca dallo Stato, annullando di fatto la tassazione. Insomma la Sicilia in certi casi è il miglior off-shore del mondo, poiché si è esenti da tasse protetti da una legislazione autonoma speciale (la regione) in uno stato (Italie) di una confederazione (la UE) alleata all’Impero di oggi (gli USA).
Per esemplificare come i siciliani siano arrivati a questi risultati , insomma per vedere chiaramente il metodo siciliano, ecco un articolo che descrive la difesa in massa operata in Parlamento Italiano dai Siciliani per difendere la loro produzione d’arance: destra e sinistra insieme hanno praticamente messo in scacco l’intero parlamento, ottenendo il risultato di difendere il loro specifico interesse. Da notare che parlamentari regionali siciliani e italiani sono spesso le stesse persone in totale cointeresse di potere, mettendo i siciliani in uno stato giuridico diverso dagli altri cittadini, alla faccia dell’uguaglianza.
Se i veneti non obbligheranno le piccole teste vuote a far parte di un unico sistema di autogoverno, poiché essi non sanno collaborare in stile siciliano, l’unica soluzione sarà far emergere uno specifico leader scelto fra i pochissimi disponibili a scapito degli altri.
Roberto el Padovan
13 août 2009 @ 10:32
Siamo d’accordo sulla analisi delle teste piene ed delle teste vuote.
Però esiste anche il detto” chi sa fa e chi non sa insegna.”
Noi a suo tempo avevamo proposto il cammissariamento dell’unione dei movimenti Venetisti, per poter avere una base di partenza paritaria.
Inoltre avevamo proposto un documento da sottoscrivere, ma abbiamo ricevuto solamente il silenzio assoluto.