Ecco come si sta esercitando l’indipendenza veneta
Certains veulent le référendum de 1866 comme c'était inventé. Altri vogliono il riconoscimento della indipendenza da parte dell’ONU sotto la loro rappresentatività politica. C’ è chi ha re-inventato una anagrafe per legittimarsi inserendo perfino gli immigrati appena arrivati. Qui demande à l'État italien une reconnaissance par les canaux politiques …… è un mondo in fibrilizzazione quello dell’indipendentismo veneto.
Non c’è dubbio che dei 4 movimenti già esistenti al 2006, i nuovi 2 nati nel 2007 hanno aggiunto colore.
Eppure resta sempre sullo sfondo quello che è stato seminato nel lontano 1999, ossia l’esercizio concreto della sovranità.
Si possono fare tutte le ipotesi che si vogliono sul come raggiungere questo obbiettivo che sempre più gruppi ambiscono.
Ma è un fatto che l’indipendenza e la sovranità del popolo veneto qualcuno la sta già esercitando seriamente e praticamente e questo viene per lo più taciuto dai media, ingenerando confusione nei vari gruppi che fra di loro non trovano unità nazionale (veneta) perché non riconoscono i reciproci meriti.
Dunque resta il fatto che mentre in tanti parlano o straparlano, alcuni cittadini fanno una cosa semplice: affermano che lo Stato Italiano è illegale nel territorio del popolo veneto e chiedono allo stesso Stato italiano che questo venga accertato nei suoi tribunali. vedi http://www.palmerini.net/blog/?p=135
E’ una cosa immensa che nessuno ha mai fatto prima, nemmeno quei Serenissimi che dopo i fatti del 1997 si sottomisero invece al giudizio dello Stato riconoscendolo legalmente.
Chi oggi invece esige il riconoscimento della indipendenza lo fa a norma di legge, sia italiana che internazionale ! (vedi questo articolo la questo Articolo del Corriere )
Infatti bisogna sapere che il “Peuple vénitien” è stato riconosciuto con legge costituzionale nel 1971, una legge approvata dal parlamento italiano in doppia lettura (Legge n.340 del 1971 ,art.2), seppure su bozza di una costituente di notabili veneti.
Ma è da ricordare che nel 1971 i popoli come quello veneto avevano già il diritto di Autodeterminazione (ossia all’indipendenza in un proprio Stato) sulla base delle leggi internazionali delll’ONU del 1966, quelle stesse leggi internazionali che poi vennero ratificate anche dall’Italia (L.n.881 del 1977) . Un grande ritardo quello dell’Italia ad “adattarsi” all’ordinamento internazionale come obbligatorio per l’art.10 della Costituzione, tuttavia ormai inutilmente perché già in vigore e “cogenti” per l’Italia . Si può dire che l’Italia sia morta per diritto internazionale e volontà interna dei veneti.
E per coincidenza questi stessi diritti furono riconosciuti anche al popolo sardo che invce era nominato nella legge pre-repubblicana del 1946.
bref, seppure inutile, bisogna dire che il riconoscimento da parte della “République italienne” della sovranità dei popoli, e dunque la ri-assegnazione della sovranità a quel popolo veneto che essa già riconosceva con legge propria, è un riconoscimento buono per gli usi in carta bollata, diciamo in un tribunale italiano.
Ripeto che è stato un riconoscimento del tutto inutile perché internazionalmente non spetta allo Stato italiano dire se il popolo veneto è libero (indipendente e sovrano) oppure no. Non spetta all’Italia così come non spetta alla Slovenia, alla Croatia, alla Unione Europea ecc: il popolo veneto è libero fin dall’origine in quanto il territorio lo ha preso al mare bonificandolo, e prima dei veneti vi erano sempre i veneti.
Oltre a ciò, l’indipendenza dei veneti deriva dal fatto che solo i veneti hanno un diritto legale dimostrabile sulle terre venete, e nessun altro può dire altrettanto.
L’Italia richiama il plebiscito del 1866 con cui i veneti da Bergamo a Udine avrebbero votato per l’unione, ma in realtà sappiamo che furono annessi ed esso è stato contestato da molti compreso Montanelli che lo definì “plebiscito burletta”.
I dubbi sono finiti nel 2006 quando ho evidenziato che l’Italia non ha mai avuto giurisdizione nel territorio veneto perché non lo acquisì da finti rappresentanti dei Veneti (nominati dal commissario dei Savoia) che in realtà non erano rappresentanti eletti dal popolo veneto che pure esistevano e dunque legalmente non ne avevano il possesso! Ce lo ha detto lo stesso commissario Thaon di Revel nel suo memoriale. Quindi la cessione della Sovranità veneta non è mai avvenuto legalmente e dunque non ha senso chiedere all’Italia di rifare il plebiscito: non è Lei a doverlo rifare.
Aussi, la “République italienne” di oggi che insiste nell’afferma valido il plebiscito del 1866 non ha nemmeno successione giuridica con la precedente Monarchia, pouquoi, come ho dimostrato per la prima volta nel 2007 Dans mon livre “La République ne naît”, il referendum monarchia-repubblica del 1946 non fu mai completato con il voto di Istriani e Dalmati, le cui terre furono cedute dai comunisti italiani senza che i cittadini italiani di quelle terre potessero votare al referendum in sfregio alla legge di indizione della consultazione ( nel sito la copia della gazzetta ufficiale).
Dunque le parole dell’Italia sono senza alcun valore perché chi parla non ha nemmeno l’eredità da rivendicare.
Tutti questi elementi sono racchiusi in diversi miei libri, quello del 2007 è ora in tribunale a Venezia come elemento di prova del procedimento intentato dalla LIFE contro lo Stato.
Ma come ho detto, non ha alcun valore la risposta che il giudice italiano darà, perché saranno le parole di un abusivo. Possono fare tutti i processi che vogliono, pure condannare e distruggere le famiglie, ma non avranno mai la legalità per rispondere: sul territorio veneto decidono solo i veneti. point.
Quello che importa è che dei cittadini (Vénitiens) stanno già esercitando la loro indipendenza e la rivendicano pacificamente sperando che l’abusivo occupante “Italie” capisca che è finita la pacchia e se ne deve andare (decolonizzare).
Mais alors, dato che l’ordinamento veneto sovrano esiste già ed è appunto quella cosa che permette queste azioni,che senso ha dichiarare uno “Vénétie État” quando esso è già un fatto. Per altro esso è già dichiarato nel 2006 da chi ne aveva il potere legale, il capo del governo veneto e il relativo rappresentante legale.
Non ha alcun senso chiedere che lo stato italiano faccia delle leggi per riconoscere l’autonomia alla regione veneto, perché il “Peuple vénitien” ha già l’indipendenza in tutto il suo territorio da Bergamo a Rodi in leggi che esistono già.
Allo stesso modo non ha alcun senso chiedere all’Italia di rifare il referendum del 1866, sarebbe un abusivo a farlo, lo stesso che ha falsificato il precedente. Solo i veneti potranno fare il referendum, quando avranno il pieno controllo del territorio e un governo legittimo di veneti in tutto il suo territorio. In caso diverso sarà sempre un referendum nullo.
et alors, dato che esiste già un governo del popolo veneto eletto nel 2000 secondo le leggi internazionali, e solo esso può essere legittimo nel chi e dere l’indipendenza davanti alle istituzioni internazionali (perché eletto e legato all’ordinamento ONU) che senso ha creare un governo del popolo veneto o autoproclamarlo senza che esso possa portare a qualcosa di buono in quanto illegale per l’ONU ?
Se qualcuno dice qualcosa di diverso da questo, o ignora le leggi internazionali o è in malafede.
si, la via è tracciata, ed è stretta stretta. Ed è tanto più stretta quanto è ristretta la capacità dei vari soggetti di far sistema.
Forse ci vorrà ancora una generazione perché i veneti vedano fiorire un sistema di governo capace di far massa critica senza la quale nulla si farà.
Ma quello che so è che lo vedrò nascere ancora in vita e nemmeno tanto vecchio.
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