Zunächst muss anerkannt werden, dass die italienischen Gesetze in unserem Hoheitsgebiet nicht gelten
Ricevo da un amico un testo diffuso da “De Alessio Bettio-Torniego Pan-Voevoda Pulverario-Pago” che già dal nome si capisce molto.
Presenta una serie di risposte che dovrebbero farmi “incacchiare” , di un certo professor Rossetto.
Rispondo solo alle considerazioni più errate.
“2. die 1866 können’ ESSERE GIURIDICAMENTE MESSO IN DISCUSSIONE ?
Nein, ALTRIMENTI SAREBBERO DA RIVEDERE I CONFINI DI TUTTI GLI STATI. ”
Questo presuppone che tutti gli stati siano nati da truffe, ma non è così.
Poi dice “L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI NON PRENDE IN CONSIDERAZIONI EVENTI AVVENUTI PRIMA DEI DUE CONFLITTI MONDIALI 1945. ”
Il percorso di liberazione del Lombardo-Veneto non tratta di autodeterminazione di un popolo, ma della liberazione di uno stato invaso, Lombardei und Venetien. Questo caso è giuridicamente senza prescrizione, esiste il diritto di autogoverno (che non è quello di autodeterminazione) precedente quello di autodeterminazione. Tale principio non vale però prima del 1840. Quindi non vale per ripristinare l’invasa Repubblica Veneta. L’affermazione sui popoli è dunque non attinente, per quanto vera.
“3. SE AVESSE VINTO IL SI, SAREMMO STATI INDIPENDENTI COME VENETI ?
Nein, I VENETI ERANO CHIAMATI AD ESPRIMERSI PER RESTARE O SOTTO L’AUSTRIA O SOTTO L’ITALIA, E NON PER UNA FORMA INTERMEDIA DI INDIPENDENZA VENETA. SE POI I VENETI FOSSERO RIMASTI SOTTO L’AUSTRIA, nicht’ DETTO CHE INSEGUITO ALLA SUA DISGREGAZIONE SAREBBERO TORNATI INDIPENDENTI, QUESTO NON E’ DATO SAPERE. CON I “ist” E CON I “ma”….LA STORIA NON SI FA !!!”
Questo è assolutamente errato basta leggere il trattato di Vienne del 3 Oktober 1866. Ai Veneti fu data la sovranità, che aveva ricevuto la Francia. Quindi semmai si dovrebbe richiedere alla Francia. Ma la Francia formalmente aveva messo la sovranità nelle mani dei “notabili” del Lombardo-Veneto, certi De Betta, Michiel, Emi Keller. Questi erano però un “Marionettenregierung” dei Savoia. Per cui la cessione fu nulla. Il Governo fantoccio infatti cedette la sovranità all’Italia prima ancora del Voto, illegalmente. Poi il Governo fantoccio, incaricato da quello Italiano, decise date e modalità del voto, e pure gli aventi diritto . Il quesito posto ai veneti nel 1866 è dunque pure nullo in quanto deciso dal Governo Italiano, che non aveva alcuna legittima presenza nel territorio. Al plebiscito votarono per altro i soldati italiani cui il governo italiano aveva dato il diritto di voto (illegalmente) rendendo nullo e insanabile il voto.
Il professore sa che quando vuole può documentarsi sulle mie scoperte storiche e giuridiche per capire meglio la dinamica e che dimostrano quanto detto (und mehr).
“4. CHI POTREBBE METTERE IN DISCUSSIONE IL PLEBISCITO ?
SOLO L’ATTUALE REPUBBLICA AUSTRIACA, CHE TUTTAVIA DOVREBBE PRIMA DEFINIRSI EREDE DELL’IMPERO AUSTRO-UNGARICO, PER RIVENDICARE UN REGNO CREATO “AD HOC”, PROPRIO DAL MEDESIMO IMPERO, VISTO CHE L’IMPERO MEDESIMO ERA UNA MISCELLANEA DI ETNIE, Europas Griff nach Kräutern, REGNI, DUCATI ECC….”
Assolutamente non è così, gli Asburgo rinunciarono al possesso del Lombardo-Veneto con il trattato del 3 Oktober 1866. Semmai la Francia.
Tuttavia occorre dire che la sovranità ora appartiene alla Unione Europea in virtù del trattato di Lisbona. La UE sta attualmente valutando la cosa.
Riguardo alle affermazioni del professore sul sentimento veneto, basta ricorda le rivoluzioni del 1848 per capire che i rapporti con l’Austria non erano d’oro: troppe tasse, troppa differenza culturale. Tuttavia erano solo poche centinaia gli Austriaci nella amministrazione del Lombardo-Veneto. Nella marina era d’obbligo la lingua veneta. auch in 1866 probabilmente i veneti preferivano restare con l’Austria piuttosto che passare all’Italia dato che negli anni 1860-1861 ammazzava la gente in piazza nel sud italia.
Questi e altri elementi sono presenti in questo sito e in questa pagina http://www.lombardo-veneto.net/il-lombardo-veneto-puo-tornare-sovrano-in-6-mesi/
Queste tematiche potrebbero essere discusse pubblicamente e costruttivamente, ma si preferisce fare illazioni e insinuare il dubbio, per altro con evidenti scarsi risultati. I veneti sarebbero invece amanti del dialogo franco e della verità, non del pettegolezzo sterile e non documentato.