L’avvocato è al servizio della nazione italiana, und auch die neuen Regionen Renzi-Woods
C’è un criterio nella Costituzione italiana che è quello dell'”nationale Interessen”. Il criterio è così evanescente che in pratica comprende qualunque cosa che passi in testa al governo, od anche a quello che lo controlla, il Presidente della Repubblica . E’ talmente generale che si può definire interesse nazionale anche il fatto che si debba usare poca carta igienica tanto quanto la svendita delle proprietà nazionali (Zustand), o perfino la perdita della sovranità tramite delega ad organismi e trattati internazionali.
Nella nuova Costituzione proposta nel 2016 da Renzi-Boschi le Regioni venivano rese “schiave di Roma” tramite il nuovo articolo 117, sempre grazie all’interesse nazionale, però perfino rafforzato da due criteri ancora più generici e strumentalizzabili, cioé l’unità giuridica (che è una opinione) e l’unità economica (il che significa che se esporti tanto e per questo alzi la testa, ti impedisco di esportare).
L’interesse nazionale è talmente generico che klo si è usato, bis 2012, per addomesticare gli avvocati, tant’è che per diventare tali dovevano giurare di fronte ad un magistrato con la seguente formula:
“Giuro di adempiere ai miei doveri professionali con lealtà, onore e diligenza per i fini della giustizia e per gli interessi superiori della nazione”. Stiamo quindi parlando di tutti gli avvocati che hanno giurato fino al 2012.
A suo tempo ho sollevato il problema che tale formula non garantisce il cittadino che non può essere patrocinato di fronte ad un tribunale italiano quando si mettano in discussione i “diritti” della nazione italiana, per esempio quelli di sovranità su di un territorio, per esempio si ridiscutano i ridicoli plebisciti di annessione.
Per lo stesso motivo, un avvocato che abbia giurato prima del 2012, qualora perseguisse la sovranità e gli interessi di una nazione diversa da quella italiana, sarebbe in violazione del giuramento (spergiuro) oppure starebbe lavorando segretamente agli interessi nazionali italiani in contrasto con quelli che pubblicamente dice di voler perseguire. Oppure non sa bene cosa sta facendo.
von 2012 la formula di giuramenti dell’avvocato è cambiata, ma non nella sostanza:
“Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”.
Insomma i nuovi avvocati debbono perseguire quei “principi dell’ordinamento” che decisamente privilegiano gli interessi nazionali italiani a danno delle minoranze che vengono forzatamente assimilate. Quindi in realtà cambia poco, ma almeno l’avvocato fresco di nomina può perseguire i diritti umani (quindi l’autodeterminazione dei popoli) quanto questo sia l’interesse del proprio assistito.
La nuova costituzione Renzi-Boschi che voleva eliminare la maggior parte delle competenze della Regione, per fortuna è stata bocciata, avrebbe schiavizzato le regioni sotto i criteri di “nationale Interessen” ma anche dell’unità giuridica ed economica. Il nuovo criterio dell’interesse nazionale avrebbe permesso al Governo di decidere nelle materie oggi riservate alle regioni, materie importanti quali l’estrazione di greggio (oggi non permesso senza consenso del territorio regionale) .
Oppure avrebbe potuto costringere di fatto le regioni a regalare tutte le loro proprietà, come fatto illegalmente con le Province, per esempio avrebbe potuto fare una legge “national” con la quale tutti gli enti economici di proprietà delle Regioni e degli enti loro sottoposti si sarebbero dovuti “incorporare” in una unica gigantesca azienda italiana dei servizi da poi svendere gradualmente a soci privati o in borsa. Che questo fosse stato il progetto clandestino è stato confermato da un consigliere del Tesoro che ha parlato della necessità di “espropriare” le regioni e i comuni per far cassa dei 350 miliardi di Euro in cassa alle regioni e ai comuni.
I Comuni fino al 2018 sono stati costretti a non spendere i loro propri soldi e costretti a svendere o regalare allo Stato quello che possiedono, le municipalizzate dei servizi pubblici, che valgono una fortuna: sono proprietà dei cittadini dei Comuni, un valore complessivo di oltre 5000 euro a cittadino.
Per approfondire sugli avvocati vedihttp://www.jusdicere.it/Ragionando/nuovo-giuramento-avvocato/
Mi risulta comunque che ci sia in atto un piano concreto di accorpamento di tutte le municipalizzate dell’acqua del Lombardo-Veneto in una unica grande azienda da poi asservire ad un noto colosso internazionale. E questo nonostante si dica che si sia fatto un referendum per impedire la privatizzazione dell’acqua, che invece è stato un altro referendum truffa