L’economia non è ripartita e nubi nere si addensano all’orizzonte
Quando si registra un aumento dell’export significa che il prodotto del paese è appetibile all’estero, vuoi per il prezzo, vuoi per la qualità o altro. Una diminuzione dell’export implica non solo il contrario, ma che il paese sta deindustrializzando.
Secondo l’Italia e esportazioni sono in calo del 3,6% ad agosto 2015 rispetto a luglio ma crescita dell’1% in un anno.
Il calo di agosto può essere ragionevole, ma se in un anno si registra una aumento di solo 1% dell’export, considerando che l’inflazione è del 0,425%, resta solo una crescita dello 0,5% , ben poco, sopratutto molto poco considerando che la crisi ha distrutto molte aziende e molti posti di lavoro. Ossia non c’è una vera ripresa economica dal punto di vista dell’export.
Per altro occorre sottolineare che a trainare l’export è stato sopratutto il settore automobilistico, determinato dal fatto che la FCA, ex FIAT, gode del vantaggio dello sgravio fiscale del lavoro e del nuovo sistema di turni di Melfi, per cui si produce e si esporta perché finanziato dal resto dei contribuenti.
Sulle importazioni, un loro aumento può indicare un paese più florido che produce di più (e quindi ha bisogno di importare per produrre) , ma può anche indicare che le industrie e le aziende chiudono perché non reggono la concorrenza e quindi si importa ciò che prima si produceva in casa.
Sembra essere questo il caso dell’Italia, che nell’ultimo anno ha aumentato le importazioni del 2,1% rispetto ad agosto 2014.
Quindi l’Italia economicamente rantola, a fronte di uno scenario economico internazionale fosco, dove la Cina mette a rischio la crescita globale, ma dove anche colossi industriali e finanziari come la Volkswagen e Wallmart produranno una serie di problemi con ripercussioni sull’economia reale. La BCE infatti ha declassato il valore dei bond Volkswagen al livello di quelli della Grecia, Wallmart (un colosso americano) rischia di trascinare con se una fetta di economia, tanto che nè sparita l’ipotesi di un aumento del tasso di interesse sul dollaro.
Come dicevo mesi fa, non c’è nessuna ripresa reale, abbiamo solo assistitito al solo finto riavvio che si realizza prima di ogni elezione, perché finanziato dal governo, e manca invece all’appello la paurosa ripresa che ci sarebbe dovuta essere per la svalutazione dell’Euro.
Come mai siamo il 30% più poveri dell’anno scorso (in termini di denaro rispetto a USA e Cina) ma non abbiamo avuto alcuna impennata nella produzione ?
Come mai non ha funzionato la “sacra” svalutazione che faceva ripartire l’economia?
Chi pagherà le pensioni di coloro che oggi non pagano contributi (perché esentati da Job-Acts ecc) ?
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http://www.lavoroimpresa.com/economia/art/966_economia_ferma_sud_cause_soluzioni