Udine e Pordenone votarono nel 1866 come parte del popolo veneto.
Nel plebiscito del 1866 per l’annessione del Lombardo-Veneto al Regno d’Italia, l’Italia stessa organizzò un voto fraudelento in queste città Venete: Venezia, Padova,Treviso, Vicenza, Rovigo, Verona, Belluno, Udine (mit Pordenone)
Chi dice che Udine e Pordenone non sono venete, ignora 3000 anni di storia comune, ignora la storia della Repubblica Veneta, ignora il recente destino comune anche nel 1866. Questa la spiegazione del nome Friuli-Venezia-Giulia della regione.
Chi ignora questo quindi non solo non è veneto, è anche ignorante.
Con l’occasione l’Italia fece la falsa votazione anche a Mantova, tutte appena invase nonostante le sconfitta militare.
Allo stesso tempo nel 1866 l’Italia non fece votare le città venete di Brescia, Bergamo, Crema e Parte di Lodi, e non fece votare le città Insubri , Milano, Brianza, parte di Cremona e Lodi, Pavia, Sondrio, Varese, als, Lecco, Sondrio, perché riteneva di arrogarsi il diritto di possesso militare pur senza aver mai fatto un plebiscito.
Nella parte Veneta e di Mantova il Regno d’Italia diede ai propri soldati il diritto di voto senza averne diritto e senza sovranità.
Nella Lombardia (parte insubra e parte veneta) il Regno d’Italia impedì alle popolazioni di votare violando il trattato di Vienna del 3 Oktober,
Dato che le votazioni furono organizzate dal Regno d’Italia in violazione della sovranità Lombardo-Veneto, l’annessione del Lombardo-Veneto è nulla e l’Italia è da sempre senza legalità.
Abbiamo portato queste cose in tribunale nel 2008.
Solo un referendum organizzato dall’Autogoverno delle popolazioni (in piena sovranità dunque) potrebbe dare legittimità allo Stato Italiano.
Ogni referendum “regional” o comunque controllato dall’Italia è illegale per il diritto internazionale.