Zaia non sa che esiste una grammatica della lingua veneta
Al gazzettino del 18 setembro 2009 il ministro italiano dell’agricoltura ha dichiarato che il veneto non è una lingua perché ad esempio non ha una grammatica.
Allego la foto di una delle tante grammatiche venete, di cui esistono testi fin dal 1300, questa è del 1993. Uno che vagamente si intende? di agricoltura ne sa per certo anche di lingue? Naturalmente il gazzettino, dell’editore Caltagirone, suocero di Casini, è andato a nozze con una dichiarazione del genere, e ne ha fatto una pagina piena con richiamo in prima. Il Gazzettino da diverse settimante fa una campagna razzista e mistificatoria sulla storia e sulla cultura dei veneti, ma da anni ha pubblicato? articoli falsificatori sulle iniziative dell’Autogoverno del Popolo Veneto e attuato la censura totale dei candidati politici che nelle provinciali 2009 portavano avanti il diritto di autogoverno del popolo veneto. I veneti non lo comperino più come nemmeno il mattino di Padova.
gastone
21 setembro 2009 @ 07:48
bisognarìa che Zaia lezesse de pì, magari storia, mejo oncora la nostra, cossi el savarìa che nel ‘700, tanto par fare on esempio, alla corte inperiale dei zar se parlava ufficialmente tre lingue: Veneto, Napoletà n e francese e in te ‘ste lingue vegneva scriti i documenti uficilali e, roba mìa da gnente, tutti i contrati comerciali!
un saluto all’amico Sardo, anche lui conquistato. e all’amica canadese con un grande cuore Trevigiano.
Roberto
19 setembro 2009 @ 17:19
C’era chi predicava la divisione degli italiani con una riga verticale, da una parte i lavoratori e dall’altra i padroni, come se anche questi non lavorassero, e con la predica guadagnava poltroncine ed un pozzo di quattrini senza lavorare.
Quando questa ha dato segni di cedimento, altri hanno inventato la riga orizzontale, tra chi è al sud e chi al nord, come se al sud non ci siano galantuomini ed al nord filibustieri. Comunque con la riga orizzontale si sono accomodati sulle poltroncine e stanno facendo un pozzo di quattrini senza lavorare.
Bisogna rendersi conto che con l’ideale di indipendenza del Leon, la Lega c’entra come i cavoli a merenda, … come i comunisti con quelli che lavorano.
Sonia
19 setembro 2009 @ 16:27
loris,
thank you for all you do in trying to preserve the “Veneto” culture. My parents immigrated to Canada in 58/59. I am first generation Canadian, I began school not knowing a word of English. My mother tongue is “Trevisano” To this day and I am in my forties I feel Trevisana not Canadian. With all the people I encounter in my profession I am always Italian. I have not been back to Italy in a while and hope to soon. I am sure if I do that most people will laugh at my old Trevisan…..but this is my culture and I LOVE IT!
Valerio
19 setembro 2009 @ 13:19
Me despiase par Zaia, ma parchè no’ i se informa prima de parlar. Chi che lese ‘sti giornai…… assemoi perder….
Nino
19 setembro 2009 @ 07:53
E, anche il sardo, come il Napoletano. Certamente eravamo una penisola di piccoli stati e quello veneto con Venezia era una repubblica marinara. Certamente che aveva la sua lingua ed era una nazione, ma questo prima dell’unità d’Italia. Ora sarebbe giusto ripartire per la trasformazione dello Stato da li, per andare verso gli stati uniti d’Italia, il sogno che fu di Garibaldi che non era un bandito e la sua vita, la sua casa a Caprera e il modo com’è morto stanno a testimoniarlo. Basterebbe andare a farci una vista per capire. Ma non è insultando il simbolo dell’unità d’Italia e del risorgimento che si può rifare l’Italia. Io ho molti motivi di vero disprezzo verso lo Stato Italiano. Come Gladiatore del SID ne ho subite di tutti i colori da questo stato mafioso ma …Lo Stato non è la Patria. Lo Stato è lo strumento che i popoli si danno per avere servizi essenziali e se non funziona o funziona male si può cambiare. Ma la Patria è un altra cosa, la mia Patria è la Sardegna, ma anche il Veneto e la sua magnificenza testimoniata da ogni sasso di Venezia. Io non mi sento all’estero quando sono stato a Venezia, come non mi sento all’estero a Milano, o a Napoli o a Genova. La nostra unità è un valore che bande di traditori e criminali ci stanno facendo perdere. Non diamogliela vinta! é Giusto che il Veneto riabbia la sua dignità di Stato, ma è uno Stato in via del tutto Naturale parte dell’Italia unita. Negare questo è negare l’evidenza e non porta da nessuna parte. Le bande di tradiotri che si sono insinuate nelle nostre istituzioni hanno tradito anche il veneto, certamente, ma hanno tradito e continuano a tradire tutta l’Italia …Siamo davvero fratelli anche in questo. Il federalismo è la risposta giusta, non il separatismo. Un sogno Garibaldino interrotto da una fucilata in una gamba di Garibaldi dopo la conquista di Napoli. Un sogno che si può riprendere come un popolo unito per fare gli Stati Uniti d’Italia e da qui partire per fare gli Stati Uniti d’Europa. Questo credo che ci unirebbe tutti, Sardi e Veneti, Lombardi e Liguri e tutti gli altri Stati d’Italia uniti con noi. Ma nessuno ne parla. Tutti dispersi nel tentativo di separarsi dal resto d’Italia ma attenzione, perchè questo è sempre stato il gioco principe dei Cesari Romani: Dividi et Impera!