L’idea balzana dell’indipendenza attraverso l’ente regione
2) vincoli amministrativi e politici: esiste il “prefetto” per ogni provincia, ma esiste un “prefetto” anche per ogni regione che prende il nome di “commissario del Governo alla regione”. Egli coincide generalmente con il prefetto del Capoluogo regionale, ma ha lo speciale compito di “vistare” le leggi regionali, ossia approvarne la pubblicazione. Se il “commissario” ritiene che la legge regionale semplicemente violi lo statuto, o sia incostituzionale, o sia semplicemente contrario all'”interesse nazionale”, può sospenderne la pubblicazione e rinviare gli atti, oppure chiedere al governo il da farsi, e su ordine del governo può commissariare la giunta, e/o il consiglio regionale, sostituirvi un commissario (si veda sotto il meccanismo). Oltre a ciò, la Corte dei Conti può addebitare ai consiglieri regionali e alla giunta (come ai comuni) le spese derivanti da delibere e atti compiuti dall’ente al di fuori delle prerogative statutarie. Altresì detto, se un consiglio regionale o comunale indice un referendum per l’indipendenza, il costo verrebbe poi risarcito dai consiglieri regionali di tasca propria, e sarebbe di molto maggiore dello stipendio racimolato nei 5 anni di attività.