La cosa più difficile è essere onesti con se stessi
In questi tempi di crisi tocca sempre più spesso vedere persone vicine a noi, apparentemente solide, che si rivelano incapaci di affrontare le sfide che i cambiamenti impongono. Già anni fa dicevo a chi mi seguiva che la crisi avrebbe portato il 5% della popolazione a diventare alcolista, un’altra percentuale sarebbe diventata violenta e una fetta sarebbe finita in galera, e comunque molte famiglie si sarebbero disintegrate per le questioni economiche. Inoltre una percentuale non irrilevante sarebbe uscita di senno.Preveggenza ? Assolutamente no, semplicemente l’osservazione di quanto successo con il crollo dell’Unione Sovietica, dove c’era anche l’aggravante del consumo di alcolici di scarsa qualità, ossia tossici.
Oggi vediamo persone perdersi , non riuscire a mantenere la rotta, buttarsi nell’alcol o nelle droghe, non riuscire più a mantenere gli impegni, con conseguenze economiche anche gravi, creando attorno a sè un alone che poi diventa realtà. Infatti quando le persone cominciano a classificarti come non più capace di adempiere ai tuoi doveri, ai tuoi pagamenti, ai rapporti sociali, ai rapporti umani, tu finisci per essere quello. È un meccanismo studiato anche in psicologia. Ed allo stesso modo con il passare del tempo, con la crisi che si protrae e durerà ancora anni, chi è saldo negli intenti, negli impegni, negli ideali, verrà sempre più visto come punto di riferimento. Gli italiani, proprio nella speranza di aver trovato qualcuno di solido, si sono buttati nella illusione di Renzi, ed ora ovviamente sono ancora più incazzati di quanto sarebbero normalmente, perché sono stati ancora una volta disillusi ma in un momento di bisogno più grave. Ecco perché invece, Ao contrário, le persone con delle tare mentali, con delle incapacità, che fino ad ora galleggiavano sul sistema e sulle cose conducendo una esistenza all’apparenza normale , e che oggi, magari per truffare il prossimo come hanno sempre fatto, si sono inventati organizzazioni che nella verità erano di pura e semplice clonazione di idee altrui, finiscono ora per essere additati come qualcosa di negativo, abbandonati, intorno a loro si crea proprio quella nomea di cui dicevo prima, quell’alone, che poi diventa solida realtà. Questo per dire che chi ha pensato di fare il furbo, approfittando della crisi per fare ciò che credeva gli altri non fossero in grado di fare, si ritroverà ora in una condizione molto peggiore che non se avesse banalmente cercato di fare al meglio il ruolo che gli spettava, nulla di più e nulla di meno. Ma in effetti, per accettare di non avere delle capacità, o dei talenti, occorre una determinazione e franchezza un po’ spietati verso sé stessi. Ed è molto difficile, è più facile guardare la pagliuzza nell’occhio altrui piuttosto del trave che ti acceca. Insomma la cosa più difficile è però quella che ti salva dal trovarti un domani in condizioni ancora peggiori di quelle che hai oggi . Questo discorso astratto in realtà ha dei riferimenti molto concreti, ed è bene che io li renda chiari per chiarire il mio discorso. Ho saputo da poco che un nutrito gruppo di persone, fuoriuscito da uno dei cloni dell’autogoverno, sta pensando ora di fare esso stesso un’ulteriore clone, magari impastato di altre teorie assurde che non stanno in piedi. Questo perché non riescono ad accettare di essere stati presi in giro fino adesso. Non volendo fare autocritica, preferiscono tentare una loro propria strada, ma come ho spiegato sopra, finiranno in guai ancora peggiori di quelli in cui si sono cacciati in precedenza. Qualcuno questa cosa la chiama stupidità, e non è da escludere sia questo il problema, ma credo che conti molto di più la mancanza di onestà con sé stessi, il non voler fare autocritica. Quando qualcuno rifiuta di imparare dai propri errori, è destinato a ripeterli nuovamente, ed a ritornare sempre nella stessa situazione fino a quando deciderà di andare oltre, di crescere, di imparare dagli sbagli. C’è chi dice che questo meccanismo non solo si ripeta sempre in tutta la vita, ma si ripeta perfino tra vite diverse. C’è chi dice che noi siamo condannati in una prigione in realtà immateriale, che serve proprio a farci crescere, in quanto ci purifica l’anima, forse proprio da questi meccanismi, e solo dopo diventeremo spiriti più puri. Reincarnandosi molte volte fin quando non si sia imparato. Ecco perché non mi arrabbio molto per i vari cloni che nascono, le trovo in realtà delle autocondanne, delle tristi realtà destinate ad autodistruggersi. C’è già un clone dell’anagrafe del popolo veneto che è stato denunciato dalla gente a cui ha spillato dei soldi, che ora si è resa conto che razza di lestofante era quella persona. Quella persona ora non ha più possibilità di andare oltre la sua situazione, anzi probabilmente riceverà delle condanne pubbliche, anche penali, e praticamente puo’ solo emigrare, condannandosi pure all’esilio. È il frutto delle sue stesse scelte truffaldine, dovute proprio al fatto di non accettare di essere un cretino. Sebbene la cosa sia giusta, personalmente non provo piacere nel vedere questi destini tristi derivanti dalle scelte dell’ignoranza, trovo la cosa semplicemente pietosa.
Para qual, anche se non preghi, anche se non credi, trova qualche minuto ogni giorno per chiederti se quello che stai facendo è giusto, se sei onesto con te stesso, se in quello che fai stai ferendo qualcun altro. Perché prima o dopo pagherai tutto , è una regola fondamentale dell’esistenza indipendentemente dal fatto che tu creda o no .
NICOLA
4 janeiro 2016 @ 14:22
molto attuale ed interessante