Caos de pesca? Culpa de Zaia!
Fazendo sua estreia parlamentar como ministro, Galão, expulso do feudo regional do Veneto, Ele nunca perde uma oportunidade de transferir responsabilidades? sobre o caos da pesca.
Para uma pergunta dos liberais sociais, Galan afirmou que era conhecido desde 2006 que o 1 Junho 2010 haveria uma mudança de redes de pesca, mas nada foi feito: non certo sua la responsabilit? che non ci si è preparati.
La stoccata implicita di Galan alla precedente gestione ministeriale di Zaia, sempre della maggioranza ma della Lega, è uno dei tanti episodi di regolamento di conti e di guerra fredda che si respira in veneto a seguito delle elezioni regionali, nelle quali Galan è stato estromesso per giochi di coalizione, anche se gi? ai 4 mandato.
E’ durata a lungo la guerra per il potere regionale, certo più ricco e reddittizio di un ministero povero come quello prima di Zaia e oggi di Galan.
A causa di questa lotta lunga e faticosa per la presidenza della regione veneto gi? in campagna elettorale Zaia aveva promesso che una volta eletto avrebbe “pagato dazio” chi non era stato con lui prima del voto.
Salito al potere, sebbene “sub judice” da allora nella amministrazione regionale si assiste alla estromissione degli uomini di Galan dai luoghi di potere. Con il risultato che perfino nei dibattiti pubblici gli uomini dell’ex potentato Galan e quelli del nuovo signore Zaia si accusano fra loro.
E’ quanto appunto è successo anche oggi alla Camera, senza naturalmente che si dica il nome dell’affondato.
Purtroppo però, mentre si assiste a questa spartizione e ripartizione del potere regionale, le aziende venete, comprese quelle della pesca, continuano a chiudere: record di fallimenti in Veneto nell’ultimo anno, +67%.
Desolante inoltre vedere in TV la Camera praticamente vuota, cerca de 25 pessoas. Ma occorre dire che i ben 3 ministri presenti erano tutti veneti.
Non si dica dunque che i veneti non hanno le mani in pasta a Roma
perfino 3 ministri sono veneti.
Non bastasse la Lega nord è al potere in mezzo nord, compreso il Veneto e ha molti ministri. Il resto del nord è quasi tutto PDL che ha anche il Capo del Governo, come del “nord” è il ministro dell’Interno. Ma allora, dov’è finito il federalismo? Quanti decenni ancora si deve aspettare?
O forse il federalismo è impossibile a causa della Costituzione che rende impossibile governare, come dice Berlusconi?
Forse per questo è meglio abrogare le province e quindi realizzare un ulteriore centralismo ?
Oppure questi signori sono in tutt’altre faccende affaccendati ?
C’è ancora speranza ? Un detto dice “Chi vive sperando muore cag….”
p Giorgio
9 Junho 2010 @ 18:45
Leggo distrattamente le opinioni politiche perchè sarebbe ora solo di vedere ‘dei fatti’ che mancano da qualche decennio nel nostro panorama; come molti miei amici in gamba non mi interesso con convinzione della ‘res pubblica’ da quando le probabilità d’avere la soddisfazione sono ridottissime. E cioè i rimedi più forti dei mali! Mentre è normalmente il contrario, per non parlare della moda di ‘ridecidere’ 4 volte la stessa cosa. Intanto aumenta la sfiducia della gente (e il qualunquismo) per non dire della disaffezione dei giovani. i quali generalmente escono scrsi dalla scuola da quando l’indispensabile merito è quasi assente da insegnanti e allievi, in nome dello ‘stato sociale garantista’. Si vanno accumulando inoltre grossi problemi inediti come i milioni di extra comunitari dei quali solo una piccola parte sono ‘assimilati’ dal sistema. Per il rimanente vedo grandi analogie con altri periodi decadenti della storia (esempio: epoca di Vincenziano). In fine l’ effettiva ricchezza raggiunta, aumentata rapidamente (abbiamo in casa 30 oggetti al posto di 1 de 50 anos atrás) ha confuso le menti del popolo che non collega bene segni premonitori, cause ed effetti finali.