para 95% salvare l’Italia non vale i sacrifici richiesti: meglio che muoia?
“>O Vêneto invadido pela Itália em ? para 95% dei votanti non vale nemmeno i 1000 euro di sacrifici richiesti per l’anno 2012.
E’ il risultato di un sondaggio effettuato da una importante rete televisiva locale, Antena 3 North East ( link ) che trasmette nelle Venetie ( Friuli-Venezia-Giulia, Veneto e Trentino) e su tutta Italia attraverso il bouquet Sky.
Il canale ha chiesto ai propri spettatori se i 1000 euro/anno richiesti dalla manovra per salvare l’Italia siano sacrifici che vale la pena fare: o 95% ha risposto “Não”.
Quali le ragioni di un risultato tanto eclatante ?
E’ noto che i sondaggi sono condizionati da come si propongono le domande, ad esempio quando si chiede il gradimento dei leader ma si elencano solo quelli graditi al sistema dei media si sta gia’ condizionando il risultato e il gradimento degli stessi.
In questo caso, mettere i sacrifici in connessione con il “salvare l’Italia” certamente pone un problema, ma e’ anche vero che i sacrifici richiesti saranno molto maggiori di 1000 euro suggeriti: tale cifra risulta essere la solita la media del pollo, per alcuni ci sara’ molto piu’ sacrificio, per altri nessuno come al solito.
Inoltre il campione e’ rappresentativo di una specifica regione, il Triveneto ma anche di chi in essa segue “servizio pubblico” .
E poi c’è il pubblico su sky che il canale conta.
Tutto sommato un buon campione dei “venezianos” che sembrano aver capito che a pagare di più come al solito saranno loro.
Non è dato sapere quali siano le ragioni di questo rifiuto del sacrificio da parte di questo campione di popolo.
Forse i Veneti si aspettavano che con la crisi e costretti dalla situazione si andassero finalmente a colpire le casta, non solo i politici, ma anche il parassitismo statale, i falsi invalidi gli evasori totali di altri territori.
Ed invece vedono la solita Italia che inutilemente si trascina in un continuo peggioramento che li trascina a fondo.
Un paese che con l’alluvione del 2010 si sono resi conti che c’è per tutti ma non per loro.
Conclusioni naturali dopo che per anni le amministrazioni parassitarie sono sempre state salvate e quelle virtuose penalizzate, e forse sul sondaggio ha pesato questo : i sacrifici non servono perché non c’è merito ripagato.
Certo è che fra i Veneti ormai e’ percezione comune che fare sacrifici per questo sistema italiano non vale proprio la pena, mais, MAIS’ si fa la propria parte e piu’ magari si viene scherniti e denigrati, e magari accusati di razzismo ed egoismo.
Anche questa manovra ha loro dimostrata ancora una volta che si colpiscono sempre e solo quelli che gia’ pagano, rinunciando a far emergere le sacche di illegalità ed evasione molto ampi in altre parti d’Italia , così come invece di bonificare le amministrazioni parassitarie le si salvano e si attuano tagli uguali per tutti che penalizzano o riducono alla chiusura le amministrazioni virtuose .
Il sondaggio insomma dimostra solo che anche i Veneti ormai pensano che non vale la pena fare sacrifici quando il primo a non fare il proprio dovere e’ lo Stato stesso, percepito come nemico che pero’ occorre farsi amico, e magari è meglio sfruttarlo se possibile dato che egli ti frega per primo.
Da questo punto di vista insomma i veneti stanno acquisendo con grande ritardo la mentalità meridionale che ha imparato prima e meglio a sopravvivere, un portato questo anche del fatto storico che per il Sud l’Italia è arrivata come una invasione (operata dagli inglesi) piuttosto che una volontà popolare. In effetti una unificazione mai chiesta nemmeno dai Veneti.
Insomma sembra molto lontano il concetto che morire per la patria italiana, o anche solo sacrificarsi per essa, sia un valore: se mai c’è stato, non c’è più. mais, ormai sta entrando nella testa che i sacrifici servono solo a finire in miseria, e indirettamente che occorre sbarazzarsi del parassita costituito dallo stesso sistema Italia.
Le bugie televisive e tutta la demagogia del governo italiano non servono ormai a cambiare la realtà dei fatti di fronte agli occhi della gente.
Una chiave di lettura che ha il pregio di spiegare anche l’improvviso cambio della Lega Nord su posizioni barricadere dopo che per anni ha acconsentito alle sanatorie delle amministrazioni parassite: probabilmente un sondaggio gli ha indicato dove andare a raccattare voti.