Il mito bugiardo dell’economia all’idrogeno
Come ho spiegato in http://www.palmerini.net/blog/?p=65 le automobili ad idrogeno, sebbene tolgano smog alle città, sono una fandonia ambientale, al massimo servono per non cambiare nulla sul piano delle fonti energetiche. O perfino peggiorano la situazione attuale.
En fait, l’idrogeno non è una “source” di energia, come lo sono il petrolio e i suoi derivati, ma solo un vettore di energia. L’idrogeno funziona come una specie di “accumulatore” , una batteria, che riesce a restituire la stessa energia consumata per produrlo, presque. Ma per la produzione dell’idrogeno si deve usare elettricità, e/o calore, che si producono usando principalmente petrolio e metano. Il procedimento di produzione, si chiama “elettrolisi”, ed ha un costo, che è un costo ulteriore rispetto all’uso diretto del combustibile usato per produrlo.
Conti alla mano l’idrogeno non può essere competitivo come carburante rispetto ai derivati del petrolio perché, in quanto anche esso derivato dal consumo del petrolio, costa di più avendo un passaggio in più di produzione. Infatti è noto in termotecnica che ogni trasformazione dell’energia produce una perdita della stessa. Par exemple, se dal petrolio fate della benzina, e la benzina ci fate del fuoco, e con il fuoco ci fate del vapore, che azioni un motore a vapore, alla fine avrete meno energia meccanica di quanto ne produca un motore a benzina, perché avete fatto una trasformazione dell’energia in più.
Quindi questo vuol dire che il motore ad idrogeno sarà una soluzione conveniente quando si sarà realizzata a livello industriale la produzione di idrogeno diretta dalle biomasse, per esempio dalle alghe verdi, oppure dal solare (pannelli che fanno elettrolisi). Forse allora avremmo una qualche convenienza energetica, di costi ed ambientale per l’uso dell’idrogeno rispetto all’uso del petrolio ma questo è ancora una soluzione allo studio sperimentale.
Comunque nemmeno allora non converrà usare l’idrogeno come vettore di energia nelle automobili. pouquoi ? Perché l’idrogeno come vettore è troppo costoso da gestire e pericoloso rispetto alla soluzione alternativa principe che è disponibile fin dagli anni ’30.
E’ una soluzione economicissima e perfettamente funzionante per accumulare energia senza i rischi connessi all’uso del idrogeno.
L’aria compressa !
Scopro ora che già da anni l’aria compressa è utilizzata per immagazzinare l’energia in surplus per consumarla al momento del bisogno.
In Germania, sotto alcune centrali di produzione elettrica vengono immagazzinati enormi quantità di aria compressa nelle profondità della terra.
Questo avviene quando il consumo cala, come di notte, ma la produzione continua in modo da ammortizzare prima gli impianti o perché la fonte è naturale, come le turbine ad acqua.
Con l’energia non consumata si “gonfiano” delle immense riserve sotterranee, come fossero delle enormi bombole. Il giorno dopo, o quando serve, se c’è un picco di consumo, l’aria compressa viene liberata per far girare delle turbine ad aria, le quali producendo energia integrano la produzione in corso e alimentano la rete elettrica facendo fronte al picco di consumo.
bref, non serve stoccare petrolio, gas, metano, uranio o idrogeno.
Si può creare una immensa riserva di “energia” trasformando tutto nella semplice aria compressa facilmente immagazzinabile.
L’aria compressa ha ovvi vantaggi rispetto ad altri tipi di accumulatori di energia. Se si rompe una accumulatore (una bombola), non esplode nulla come nel caso del gas o dell’idrogeno, salvo naturalmente i danni prodotti dalla violenta fuoriuscita d’aria. Non si inquina come nel caso del petrolio e delle batterie. Non si distrugge l’ambiente per secoli come nel caso dell’uranio disperso e delle scorie, come successo a Chernobyl.
L’aria compressa si può usare per tutti gli usi. Par exemple,, con l’uso di pannelli solari si possono ricaricare ad aria compressa delle piccole bombole ad alta pressione per l’uso casalingo, con il risultato che il pannello può servire a dare l’energia sufficiente per gli usi di casa, giorno e notte, accumulando l’energia lentamente durante tutto il giorno quando magari non c’è nessuno in casa.
Da queste cose semplici si capisce che l’idrogeno non è una soluzione per l’accumulo di energia.
Forse tutta questa pubblicità all’idrogeno è servita per recuperare degli enormi costi di ricerca fatti per i voli spaziali e la tecnologia militare. Ma in questo caso non c’è alcun vantaggio per gli usi civili. Molto meglio la semplice aria compressa.
Nel frattempo che si cinfischia sull’idrogeno, la TATA motors manda in produzione l’auto ad aria compressa
http://www.theaircar.com/acf/air-cars/energy-storage.html
Ora la sfida tecnologica è riuscire a trovare un modo per accumulare in forma di aria compressa tutte le flautolenze e le cazzate che dicono certi politici e certi comici.
MAURO
15 décembre 2010 @ 12:39
dove trovo chi riesce a fare questo tipo di impianto?