I restauratori della Repubblica Veneta non siano femmine.
La Repubblica Veneta è stata una delle civiltà più lunghe della storia, ben più lunga dell’Impero romano d’occidente, e pure dei Greci, superata solo dal Celeste Impero, dalla Persia e dagli Egizi (almeno negli ultimi 5000 âge).
Noi veneti raggruppati in essa abbiamo dato al mondo l’idea e la pratica dello stato moderno.
Non che fra di noi non ci fossero delinquenti, puttanieri, assassini e criminali. Ci sono anche oggi, per carità.
Tuttavia lo stato funzionava molto molto bene.
La giustizia era imparziale e colpiva anche i Dogi (abbiamo realizzato la divisione dei poteri e l’indipendenza dei giudici prima ancora che la si teorizzasse, perché era un fatto culturalmente ovvio )
Il mercato era libero (perché ai veneti non piace lo stato invadente), ma era vigilato ( ai veneti non piacciono gli abusi di posizione, e abbiamo inventato il primo AntiTrust nel 1200)
Erano combattute le truffe e chi non pagava (la Pittima non solo li perseguiva, ma proprio li perseguitava) e il commercio abusivo (la cittadinanza si aveva solo dopo 20 années de résidence).
La navigazione era regolamentata (il codice marittimo di oggi è fondato su quello veneto), e combattuta la pirateria (lo stato agiva come polizia internazionale per il commercio ).
I rischi del mercato e della natura erano attenuati con l’invenzione delle assicurazioni e il condominio per le navi (la c.d. “muda” )
L’ambiente era rispettato (magistratura alle acque) e gestito (spostati i fiumi Po, Bacchiglione, realizzati molti invasi e casse di colmata)
La silvicultura arricchiva i montanari e gestiva la montagna come un giardino, non l’ambientalismo stupido che lascia incolto e franoso un ambiente antropizzato.
Le arti e le professioni erano libere, ma vigilate da sindacati sottoposti a magistrati (abbiamo inventato legalmente i sindacati e le corporazioni )
Al potere c’era una casta nobile di controllo (il Maggior Consiglio) ma il potere vero stava in un organo molto più ampio e pieno di persone capaci e meritevoli del popolo (il Senato, il vero responsabile della cosa pubblica e delle relazioni estere ) .
Gli invalidi del lavoro godevano di pensione (le Mutue) come per altro i poveri potevano accedere a sussidi.
La città era vigilata e tenuta pulita tramite un misto di obblighi privati e servizio statale , perché fu veneto il primo asporto pubblico di rifiuti come la sanità pubblica.
E’ impossibile inquadrare un tal sistema nelle categorie dell’800, ossia fra liberismo e socialismo, o fra destra e sinistra.
Questi punti di vista sono ideologici, la repubblica veneta era vera e concreta, si cercava il meglio senza pregiudizi.
Per esempio nel ‘500 , la diffusione eccessiva della omosessualità non si combatté con la repressione ma con la incentivazione della prostituzione, evidentemente scommettendo sulle doti femminili. E ci riuscirono, oltre che sanare pure la prostituzione.
Ma purtroppo non c’era verso di combattere la pedofilia di alcuni preti se non con la condanna e l’esclusione, tanto che su questa questione sfidò il papato fino a farsi scomunicare , fino a dover obbligare i preti a far messa con i soldati, pur di combattere il fenomeno ahimè oggi così diffuso.
Si cercava di risolvere i problemi senza le beghe ideologiche a cui ci hanno abituato liberisti e comunisti.
Per esempio la condanna dei criminali ricchi veniva a volte trasformata in confino in zone povere e disgraziate in modo da educarli a valori della vita più profondi, e nel contempo arricchendo le popolazioni. Oggi il confino si usa per corrompere le popolazioni con elementi mafiosi.
Che i principi liberisti o comunisti non funzioni da soli oggi è sotto gli occhi di tutti, e nei bilanci degli stati, i quali tengono in piedi il sistema economico con iniezioni enormi di capitali come nemmeno l’URSS fece mai. Il liberismo vincente ha realizzato il comunismo delle élite e la povertà delle masse.
La Repubblica Veneta evitava questo con una attenta gestione e un mix di politiche.
Sopratutto una diffusa classe dirigente molto preparata, obbligata a studiare, a prepararsi con viaggi, a cambiare sede di lavoro continuamente, in modo da evitare le cricche, les mafias, le cosche, il gruppo di furbetti.
Tutto ciò costava, e la tassazione non era per nulla bassa, en effet, forse era fra i paesi più tassati d’Europa, ma i risultati c’erano eccome.
Insomma chi crede, da ignorante, che ci fossero poche tasse, non ha capito nulla dello splendore veneto.
Il risultato di questo stato “etico” che i delinquenti additano come sbagliato era che il popolo veneto viveva nel “Bien” comune e nella giustizia, e in quel benessere non solo lo stato era sociale, ma la gente era anche libera.
Se vogliamo trovare un paragone oggi dovremmo guardare alle condizioni del popolo Svedese. Solo che al tempo solo i Veneti vivevano in condizioni del genere. Ovunque c’erano miseria, violenza,sopraffazione, ingiustizia, abuso …… opps è l’Italia di oggi.
A realizzare tutto ciò e mantenerlo per secoli fu una certa nobiltà composta anche di non veneziani ma naturalizzati.
Parte della nobiltà Veneziana proveniva semmai dalla isole dell’Adriatico e da Candia (oggi Creta), come dai Bisanzio, ma anche dall’Italia e forse pure qualche longobardo.
Seppe salvarsi dalla crisi dei Comuni con una specie di colpo di stato, la “serrata” del Maggior Consiglio, che escluse il popolo dalle decisioni (tranne la conferma del Doge) ed in cambio ne garantì il benessere.
C’erano ovviamente anche le fazioni fra nobili, con i “giovani” e i “vecchi”, i ricchi e i poveri, ma al popolo veniva sempre e comunque garantito il massimo possibile. Tanto che il popolo veneto non ha mai imparato a fare politica, una tara che oggi gli costa la servitù.
Fare politica significa anche eliminare i dannosi per il bene comune. Questo non succede oggi fra i veneti, ma nemmeno nel resto d’Italia, che se va tranquillamente avanti verso la bancarotta certa .
Attenzione che non esisteva per i nobili veneti un privilegio di casta come oggi per i politici italiani e i magistrati.
Esisteva pure l’assistenza per i poveri nobili veneti !
après la “serrata” durò per 5 secoli , un demi-millénaire, e purtroppo ad un certo punto venne a mancare il ricambio di qualità della nobiltà, come manca oggi in Italia.
I nobili se ne rendevano conto, tanto che poco prima della caduta (1797) venne ultimata una riforma epocale delle Istituzioni che introduceva un nuovo elemento pervasivo di tutta l’architettura secolare : le elezioni di popolo. La riforma era stata studiata e progettata per ben 20 âge, e pronta per l’attuazione, ma non fu mai attuata a causa della caduta poco prima, il che avrebbe tolto anche ogni finta giustificazione a Napoleone.
Tutto questo per dire che i veneti che pensano oggi di tornare alla Repubblica Veneta tal quale era, con la stessa architettura , molto probabilmente non sanno nemmeno di cosa parlano.
Io non credo che i veneti di oggi vogliano che un gruppo ristretto di nobili maschi decida le sorti di tutto il popolo.
Non credo che vogliano che alle donne venete venga tolto la dignità del voto, perché così era nella repubblica veneta.
Occorre dire che il loro ruolo della donna nella cultura veneta è sempre stato importante e tenuto in conto (tranne sotto il governo monarchico italiano). Ma veramente vogliamo togliere oggi la pari dignità legale come fa l’Islam ?
Vogliono i veneti che alcune famiglie ricche, o gruppi di persone, controllino il destino della nazione veneta ?
Io credo di no, anche se l’Italia di oggi è proprio questo , ancora più indietro di quello che eravamo 500 il y a quelques années.
Credo proprio di no.
Allora occorre che i veneti facciano dei valori che guidarono la Repubblica Veneta il proprio orizzonte culturale, ma tutti, compresi quelli a cui gli stessi veneti erano arrivati: elezioni e parità dei sessi.
Dobbiamo prendere da esempio quello che fecero i nostri avi, magari riuscissimo anche solo ad eguagliarli.
Molti dei traguardi realizzati dalla Repubblica Veneta sono vere utopie per la Repubblica Italiana, per esempio la poca corruzione e l’imparzialità della Giustizia che vi regnavano. Per non dire il controllo statale della moneta e del debito pubblico (oggi in mano a banchieri privati).
Ma questo non ci può far dimenticare che la parità dei sessi è decisamente un valore assoluto non discutibile.
Chi pensa di realizzare il ritorno alla sovranità veneta e la contestuale soppressione dei diritti delle donne, ha già perso, ed io starò con le donne.
Non è una discussione astratta la mia: anche fra certi Serenissimi, come fra certi cattolici, si vede nella donna un essere da tenere a bada, con diritti diversi dell’uomo.
Quando si chiede il ritorno alla sovranità veneta tal quale era , si chiede questo: un arretramento della donna.
Oddio, se ci pensiamo bene tutti noi oggi votiamo per nulla. Ma non si deve confondere il principio in sé, il diritto di voto, con la sua applicazione all’italiana, che non è certo quella dei paesi civili.
Questo sul piano culturale e filosofico, ma anche su quello legale.
En fait, in un certo senso, fu proprio la nobiltà veneta a “restituire” il potere al popolo con quel atto del 12 mai 1797. Lo si legga e si vedrà che la nobiltà si dimetteva dal suo ruolo restituendo il potere sequestrato con la serrata del 1200. Bien sûr, non era un atto libero dato che altrimenti Napoleone avrebbe distrutto la città. E non si torni sulla questione del numero legale, che non esisteva (mi correggerò se qualcuno dimostra il contrario con la legge che lo imponeva: non esisteva).
Ma allo stesso tempo quel atto del 12 maggio fu “tradimento” dello Stato Veneto da parte della Nobiltà, che rinunciò alla difesa dello Stato, reato di codardia. Per altro fu proprio una parte della Nobiltà veneta a tradire il popolo : per questi motivi la nobiltà non rinascerà. en effet, non solo non ci sono più gli elenchi dei nobili (l’Albo d’Oro) , ma molto probabilmente non ci sono più veneti nobili secondo le regole di successione in quanto era imposto che anche la madre lo fosse.
Comunque nel frattempo il popolo veneto ha avuto il diritto ad elezioni, e il diritto di decidere del proprio futuro (il diritto di autogoverno), che è diventato patrimonio legale internazionale di ogni popolo . Negare questo sarebbe come chiedere il ripristino della schiavitù.
en effet, i veneti di oggi lo richiama per avere la sovranità, a sproposito se ne parla per un presunto referendum.
Questi diritto non era previsti dalla Repubblica Veneta, en effet, erano negati dalla nobiltà.
Al tempo della Repubblica Veneta i popoli erano parte del territorio, e il territorio veniva comperato e ceduto da parte dei nobili come un oggetto qualunque, con le persone dentro. Per esempio la Repubblica Veneta comperò la Dalmazia, come Cipro, dando in cambio denaro o altri terreni.
Insomma se si vuole la repubblica veneta tal quale era, si deve accettare che essa si regalò all’invasore per mezzo dei nobili.
E il nuovo padrone, Napoleone, la smembrò e ne fece ciò che voleva.
Quando poi si restaurò il tutto, a Vienna, il popolo veneto non ebbe parola perché altri erano i padroni.
Solo dopo venne il diritto del popolo veneto all’espressione del proprio volere.
Se invece si accetta che esisteva il diritto del popolo veneto a decidere del proprio destino, allora si può pretendere la sovranità a partire dal passaggio del 1866, ma con l’idea che un diritto del popolo veneto c’era, non della nobiltà o di qualche mentecatto che si dichiara Doge oggi.
In particolare le femmine che oggi voglio tornare alla repubblica veneta tal quale era, io maschio dico che per le norme di quella repubblica veneta esse dovrebbero starsene zitte nelle cose della politica, non possono pretendere di aver parola ! (ma io sono “femminista” ). E c’era pure un noto serenissimo che mi disse che per lui la donna dovrebbe essere tenuta in conto sostanzialmente per la riproduzione e non per il voto.
Sono discussioni teoriche, perché legalmente la Repubblica Veneta è stata trasformata in uno stato che prevedeva le elezioni di popolo, seppure ridotte a chi poteva pagare il diritto di voto.
Il popolo veneto ha, per legge internazionale, diritto alle elezioni e io non discuterò su questo , è del tutto deficiente farlo.
L’ho già detto: purtroppo sul piano del diritto di risarcimento non è possibile tornare legalmente alla Repubblica Veneta tal quale, purtroppo perché il risarcimento sarebbe enorme.
Ma possiamo tornare allo stato in cui nel frattempo essa venne trasformata , lo stato successorio, Lombardie-Vénétie, che offre il vantaggio-svantaggio delle elezioni di popolo (anche delle femmine ovviamente) per altro violato nel 1866.
E in questo mi sento molto veneto , perché era quello che voleva la stessa repubblica veneta , la riforma durata 20 anni stava per avviare proprio le elezioni.
A fronte di questa ottica pragmatica e dunque veneta, c’è chi oggi pensa a dichiararsi Doge o capo della chiesa Marciana.
Sembra che ci sia chi viene illuminato ogni notte da San Marco, che gli ordina di ripristinare la chiesa “copta” (!).
Non seulement cela, abbiamo perfino almeno 3 autoproclamati Dogi, e perfino un avvocato dell’Opus Dei che si fa firmare le carte per essere detentore di tutti i poteri, forse dovendo eseguire gli ordini della sua massoneria per conto del Vaticano …..
E senza contare coloro che vantando discendenze nobili vorrebbero essere riconosciuti unici ammessi al Dogado ….
Io non discuto su queste cose non più di questa paginetta. Mi pare sia un po’ complicato pensare al ritorno alla Repubblica Veneta tal quale, se non proprio stupido date le condizioni sociali. Dicono che la politica sia l’arte del possibile.
E dato che sopratutto non è legalmente possibile tornare alla repubblica veneta, mi pare che chi persegue questa via sia più che altro un perditempo per sé e chi gli sta intorno.
La repubblica è l’orizzonte culturale, non quello legale.
L’unica via di sovranità legale, ossia possibile, Comme je le dis depuis 14 âge, e quella che io stesso ho iniziato nel 1999 con l’Autogoverno del Popolo Veneto, divenuto nel 2006 successore del Lombardo-Veneto (ossia della Repubblica Veneta), almeno secondo le leggi vigenti oggi e secondo le regole mondiali. Poi se a qualcuno appare San Marco ….. io mi fermo.
Chi non capisce che fra tanti “Venetisti” ci sono anche emarginati, dementi, rincoglioniti e delinquenti, certamente non è degno di governare .
Io sto proponendo l’unica via possibile, e chi non segue o peggio mi infama, sta solo facendo del danno ai veneti, al popolo veneto.
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