Le rôle de’ aluminium dans la démence, dans la maladie d'Alzheimer et l'autisme.
Devo subito specificare che non sono un medico, mais ce que j'écris est le résultat de l'étude de recherches menées par des professionnels de la science estimés.
E’ un fait que la démence est une maladie de plus en plus répandue, surtout Alzheimer, et de plus en plus de personnes sont autistes ou ont des troubles d'apprentissage, specie fra i bambini. A queste patologie avvicinerei anche le numerose malattie che colpiscono il sistema nervoso e che un secolo fa erano praticamente sconosciute.
Diversi ricercatori hanno dimostrato che sia nei cervelli di malati di Alzheimer, sia nel cervello di autistici, percentualmente c’è una grande presenza di alluminio in più rispetto a chi non soffre di queste patologie. et alors? E come c’è arrivato?
Intanto occorre sapere che l’alluminio è un neurotossico, tanto che se ne vieta la presenza nell’acqua potabile se non in minima parte. Purtroppo vi finisce per via di come viene trattata l’acqua.
Infatti in natura l’alluminio sarebbe sempre e comunque legato alla silice che lo rende inerme.
L’alluminio di cui parliamo è quello invece purificato industrialmente. E’ un ottimo materiale per l’industria, dai mille usi, potremmo dire che abbiamo appena superato il secolo dell’alluminio.
L’alluminio o suoi sali derivati vengono usati per la produzione di diversi farmaci, vaccins, sali alimentari, deodoranti, nel confezionamento, nel trattamento di dell’acqua e in molti prodotti industriali.
L’alluminio viene emesso in atmosfera non solo da alcune produzioni industriali, ma anche dai motori a combustioni, dal consumo delle pastiglie dei freni che ne contengono.
L’alluminio viene usato anche nel settore dell’alimentazione, viene spesso a contatto con il cibo, e quando il cibo è acido come la passata di pomodoro o il caffè l’alluminio contamina ancora più facilmente.
L’alluminio è oramai ovunque, non dovremmo venirne così spesso a contatto, lo beviamo, lo mangiamo, lo respiriamo, ce lo mettiamo sulla pelle e ……ce lo facciamo iniettare .
L’effetto complessivo è che la demenza è una malattia in esplosione sociale nei paesi industrializzati.
Per ridurre l’assimilazione di alluminio occorre, entre autres:
– non usare pentole, caffettiere e contenitori (o fogli) in alluminio,
– non mettere il cibo a contatto con l’alluminio specie i cibi acidi, non avvolgere il cibo nell’alluminio
– non usare sali artificiali o conservanti se contengano derivati dell’alluminio
– evitare lattine di alluminio, e bibite in cartone contenente un film di alluminio
– non usare deodoranti e prodotti per l’igiene che contengano alluminio o derivati dall’alluminio, le particelle entrano attraverso la pelle;
– evitare farmaci che contengono alluminio o suoi derivati, e specialmente vaccini contenenti sali di alluminio come coadiuvante immunitario : l’alluminio iniettato si lega alla ferritina e così riesce in parte a superare la barriera emato-encefalica, in pratica arriva nel cervello dove proprio non deve starci.
– evitare le strade inquinate dai motori a combustione che emettono una parte di alluminio
– evitare le zone industriali dove si emettono polveri di alluminio
Occorre evidenziare che l’alluminio ingerito viene per lo più (ma non del tutto) eliminato, ma dipende anche da quanto se ne assume, c’è una connessione fra pentole in alluminio e la demenza, e fra farmaci che contengono alluminio (come molti antiacidi) e demenza. Può essere che l’eubiosi intestinale ne venga devastata, o forse viene assimilato dalla mucosa e piano piano arriva nel cervello.
C’è una probabile connessione fra l’alluminio respirato e certi cancri, di sicuro soffrono maggiormente di cancro e di Alzheimer coloro che vivono in strade trafficate. Al momento non conosco studi di correlazione fra griglie in alluminio per aerazione e cancro.
Tuttavia la vera bomba di alluminio arriva nel cervello tramite iniezione di vaccini che lo contengono, o comunque con molte vaccinazioni se contenenti composti di alluminio.
Si pensi che con certe profilassi vaccinali si arriva ad iniettare nel corpo di un bambino tanto alluminio quanto quello che si assume bevendo centinaia di litri di acqua appena a norma, Mais, comme mentionné, l’alluminio ingerito viene per lo più eliminato, l’alluminio iniettato finisce in parte nel cervello o nelle ossa ed è molto più difficile da eliminare.
En bref, molti vaccini contengono alluminio o suoi composti specialmente in forma di nanoparticelle, con una o con poche iniezioni di questi prodotti si arriva a mettere nel flusso ematico di un piccolo esserino tanto alluminio da potergli creare una grave patologia quale demenza, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, autismo. et, l’ho scritto, e occorre ribadire che il dott Wakefield è stato totalmente riabilitato, si informi il sito antibufale pagato dai padroni delle farmaceutiche.
Perché si fa tanto poco per incidere sulla presenza di alluminio nel settore dell’alimentazione e dei farmaci?
Purtroppo sia l’Alzheimer che l’Autismo sono patologie multifattoriali, per cui potrebbe non bastare l’eliminazione dell’alluminio ma occorre anche seguire speciali alimentazioni antinfiammatori, usare degli integratori, e fare un percorso riabilitativo. Risultano efficaci anche ozonoterapia, fotobiomodulazione, e certi cibi ad esempio l’olio di cocco, l’olio di pesce ed altri. L’uso di acqua silicata sembra avere un effetto positivo nell’autismo, probabilmente la silice si lega all’alluminio e lo inertizza .
Ogni cura ha effetto transitorio se non si curano le altre concause della patologia, soprattutto tramite l’eliminazione dei carboidrati sostituiti da cibi e integratori che portino alla eubiosi intestinale e del cervello e che favoriscano l’eliminazione dei metalli tossici, ma qui occorre l’aiuto di chi si occupa di questa specifica problematica, non si devono smuovere i metalli tossici tanto alla leggera.
E’ una triste realtà che l’ Alzheimer non si cura nel senso della guarigione, ci si limita ad una specie di attesa del decadimento, e si fa uso di alcuni farmaci (oramai classici) che in realtà risultano di dubbia efficacia. Alcuni paesi li stanno eliminando.. Per esempio nel caso dell’Alzheimer, che inizialmente colpisce l’ippocampo (responsabile della memoria a breve termine e dell’orientamento nello spazio) si è visto che il problema deriva dal fatto che i neuroni mostrano come una specie di insulina-resistenza, tanto che oramai l’Alzheimer viene definito “diabete di tipo tre”. In pratica i mitocondri delle cellule neuronali non sono più correttamente funzionanti, e l’insulino resistenza impedisce alla cellula di produrre energia. Ecco perché in gli zuccheri non fanno bene ma male al cervello. Infatti come anche per gli altri tipi di diabete, anche l’Alzheimer vede come concausa l’eccessivo consumo di zuccheri semplici e complessi (carboidrati), ma per lo scatenarsi della malattia servono anche una infiammazione (tipo quella derivante da un forte stress) e sono coadiuvanti i metalli tossici, in particolare l’alluminio.
Ecco perché chi usa le pentole e contenitori in alluminio ha un alto rischio di sviluppare la demenza. Per altro ad oggi la certezza definitiva che una certa demenza sia Alzheimer la si può avere solo con l’ autopsia.
finalement, la Mayo University ha sviluppato un protocollo per il trattamento dell’Alzheimer che comprende una dieta di tipo paleolitico.
Certamente non serve stare a dieta se poi spariamo nelle vene del demente delle bombe di alluminio.