La Catalogna ha dichiarato la sovranità giuridica? E’ uno Stato ?
E la Regione Veneto può fare altrettanto ?
(Questa è la seconda parte di una generale discussione sul referendum, leggi la prima parte )
La notizia dello scorso gennaio è che la Catalogna ha approvato la dichiarazione di sovranità.
Secondo il giornale online l’Indipendenza il Parlamento Catalano ha dichiarato la sovranità della Catalogna proclamandola ”soggetto politico e giuridico sovrano”. (http://farmacodipendenza/catalogna-approvata-la-dichiarazione-di-sovranita/ )
Il termine “soggetto giuridico” significa che la Catalogna, al pari di uno stato, sarebbe un soggetto del diritto internazionale. Allora è bene verificare, perché in tal caso non sarebbe nemmeno necessario il referendum per l’indipendenza, per altro la volontà di indipendenza della popolazione sarebbe già accertata sulla scorta del voto elettorale.
Intanto occorre sapere che il diritto internazionale riconosce personalità giuridica agli stati riconosciuti e ai popoli. também, solo durante le guerre con gravi spargimenti di sangue, la legge internazionale permette che anche i movimenti di liberazione vengano parificati ai governi, ma non è automatico, e spesso lo impediscono il veto di qualche potenza mondiale (come nell’attuale caso della Siria), e per altro i movimenti di liberazione riconosciuti sono sempre quelli che fanno gli interessi delle potenze straniere, non del popolo (vedi nel caso della recente Libia ancora sprofondata nel caos).
Cominciamo a valutare i vari casi per capire se la Catalogna è uno Stato.
E’ mai esistito uno stato Catalano in passato che possa dichiararsi ancora esistente e soggetto di diritto continuatore del precedente? La risposta è no, per chi vuole la sua storia è sommariamente descritta qui https://it.wikipedia.org/wiki/Catalogna
Dunque saremmo di fronte a un nuovo stato, nato per dichiarazione unilaterale di indipendenza, che poi è quello che hanno fatto gli Stati Uniti e altri stati nella storia. Ma occorre ricordare che dopo quelle dichiarazioni ci sono sempre state delle guerre a stabilire la sostanza della dichiarazione .
Ma prima ancora, quale sarebbe la legittimità dell’atto di dichiarazione di sovranità della Catalogna? Non credo che nel diritto spagnolo sia prevista la secessione dei Catalani, troverei assurdo che ci fosse. Dal punto di vista del diritto quindi la dichiarazione unilaterale della Catalogna è un atto illegittimo, perfino eversivo, una evidente forzatura “politica” che verrà prima o dopo cancellata dalla alta corte che se ne occupa. Non serve che io spieghi ancora che questo è quello che vedo dal punto di vista legale, non quello che desidero o auspico.
Un caso simile di forzatura legale analoga a quella catalana si è verificato in Italia. La regione Sardegna, che nel suo statuto riconosce il popolo sardo, aveva deliberato nel 2006 la nascita di una “costituente del popolo sardo”, cioè l’inizio dell’autodeterminazione del popolo sardo. Il Governo italiano ha portato la questione nella Corte Costituzionale, la quale nel 2007 ha sentenziato (sent. n.365) che l’ente regione non può rappresentare un popolo in senso internazionale, e questo vale per ogni regione anche quando formalmente riconosciuto autonomo come nel caso specifico. Autonomo infatti non va inteso in astratto, ma all’interno dell’architettura costituzionale. Si noti fra l’altro che il territorio della Regione Sardegna coincide con il territorio storico del popolo sardo. Ora qui sorvoliamo sulla questione linguistica in quanto altrimenti ad Alghero si parla Catalano e non lingua sarda, al nord si parla genovese, il sud parla 2 lingue sarde differenti, e oltre a queste minoranze linguistiche storiche ci sono anche dei gruppi di lingua veneta presenti oramai da un secolo.
La sentenza della Corte Costituzionale specifica che la regione è un ente limitato negli scopi a quello che è stabilito in costituzione, anche alla luce della riforma del 2001 che ha attuato una vera rivoluzione federalista (quest’ultima, aggiungo, rimasta inattuata per insipienza politica).
Il paradosso della Sardegna è che essa è esistita come stato sovrano, il Regno di Sardegna, poi divenuto Regno di Piemonte e Sardegna e infine il Regno d’Italia. Per cui è lo Stato Italiano stesso che è continuatore di quella sovranità. Notare che rispetto alla Catalogna la Sardegna ha sempre avuto, anche nel vecchio statuto pre-repubblicano, il riconoscimento del popolo sardo, che nel diritto internazionale è il riconoscimento di una nazione.
Alla Catalogna invece, como é conhecido, è stato negato di dichiararsi “nazione” nel nuovo statuto, non a caso dico io, perché questo le avrebbe dato il diritto all’autodeterminazione del popolo catalano.
Dunque la dichiarazione della regione Catalana, non potendosi avvalere di una soggettività internazionale precedente (perché non è mai esistita come stato), e non rappresentando un popolo riconosciuto, non ha valore nel diritto internazionale. ponto.
I catalani potrebbero certamente fare ancora un qualche atto di secessione di fatto, per esempio schierando la polizia locale, ma si tratterebbe allora non più di un atto legale, ma di un atto di guerra verso lo stato. esta, essendo fuori dal diritto, giustificherebbe la Spagna da pesanti atti militari, mentre per il momento si stanno limitando a rimuovere le figure istituzionali chiave che formalmente al servizio della Spagna hanno perorato la causa catalana.
Riguardo all’atto di forza illegale che a questo punto resta l’orizzonte possibile per la Catalunia, c’è chi sostiene, specialmente in ambienti libertari, che l’autodeterminazione, essendo un diritto naturale, non c’è legge che lo possa impedire , e insomma se il popolo vuole fa la secessione la fa. Ovvio che non si può negare questa possibilità, ma non si tratta di un percorso legale. Si tratta di un atto di guerra, con tutte le conseguenze. Sono pronti i Catalani a fare la guerra per qualche autonomia virtuale in più? Quali vantaggi reali porterebbe una guerra rispetto all’attuale stato di cose ?
Ma andiamo oltre, e poniamoci la questione se vincerà la Spagna schierando i carri armati o se la Catalogna con i suoi proclami otterrà l’indipendenza? especialmente, cosa faranno l’Unione Europea e gli altri stati?
L’Unione Europea non ha sancito nel suo diritto il principio di autodeterminazione dei popoli, per lo meno non è codificato in chiaro. Inoltre per l’Unione non esiste un popolo catalano, non riconosce i Catalani come un popolo, ma come una minoranza linguistica o al massimo come minoranza nazionale facente parte della Spagna. Per l’Unione insomma, una volta che vengano rispettati i diritti delle minoranze nazionali come fa la Spagna, il problema legale non si pone, e anche volendo non potrebbe fare nulla contro la Spagna per la militarizzazione della Catalogna perché queste materie sono degli stati, e non sono materia dell’Unione. Detto in altro modo, l’Unione non può riconoscere una minoranza o un popolo, tranne in caso di gravissime violazioni di diritti fondamentali (direitos humanos) che per fortuna non si registrano più in Spagna (c’erano al tempo di Franco).
Per giunta l’Unione è pure guidata dal principio esattamente opposto, quello che garantisce gli attuali stati. Per il trattato sull’Unione Europea, come modificato da Lisbona, l’Unione Europea deve, repito, DEVE riconoscere l’integrità territoriale degli stati membri. Em outras palavras, Ele não pode’ riconoscere le secessioni. Che piaccia o no, è così. Chi vuole può approfondire il tema nel mio libro “il referendum che non si può fare” , dove indico anche gli articoli.
Facciamo pure un salto nel buoi ipotizzando che non ci fosse l’Unione. Anche in questo caso la Catalogna non potrebbe contare sul supporto degli altri stati europei, che anzi dovrebbero parteggiare per la Spagna. Infatti fra di loro gli stati europei hanno sottoscritto un trattato, il trattato di Helsinki, il quale, pur riconoscendo l’esistenza del diritto di autodeterminazione dei popoli, allo stesso tempo hanno negato che questo si possa esercitare nel vecchio continente in quanto si sono riconosciuti fra di loro come “nações”. Ossia per l’Inghilterra, la Francia ecc, esiste la nazione spagnola, ma non esiste la nazione o il “pessoas” catalano. I paesi europei hanno messo per iscritto tutto questo e si sono impegnati al rispetto della integrità territoriale.
Se vogliamo, gli stati nati nell’ottocento si sono fra loro affermati come popoli, escludendo i popoli cancellati come i Veneti, i Baschi ecc.
novamente, certo ou errado, così è la legge. Scavalcarla può portare alla guerra, di solito lo fa e perde il più piccolo o debole (è così che sono nati gli stati attuali !).
Il trattato di Helsinki per altro imporrebbe a Francia e Inghilterra di bloccare anche ogni delibera anche all’ONU, e insomma la questione Catalana, come quella della Regione Veneto, non troverebbe il modo di essere oggetto di una delibera. Veto che per altro oggigiorno già blocca la situazione ben più grave della Siria.
Ora la domanda diventa: riusciranno i catalani a svolgere il referendum? Un referendum consultivo non si nega a nessuno! Al limite faranno come in Italia, dove hanno già avvertito i vertici della regione veneto che se vogliono fare un referendum per l’indipendenza, dato che non è materia di competenza regionale, se lo dovranno pagare di tasca loro personalmente coloro che lo dovessero indire. Cioè Zaia e Ruffato e i consiglieri!
Ma a ben pensarci non è nemmeno necessario che lo organizzi l’amministrazione regionale. Si potrebbe per esempio fare un referendum popolare auto organizzato come quello che fece la Lega nel 1998. E avrebbe lo stesso valore !
Anche qualora la Catalogna o la regione facessero un referendum non avrebbe alcuna conseguenza giuridica seria come non lo ha avuto quello del Kosovo (e ricordiamoci che lì c’era pure una guerra).
E’ opportuno guardare al Kosovo. Dopo tutte le chiacchiere è ancora territorio integrante della Serbia, riconosciuto dall’ONU come tale, e tuttavia governato temporaneamente dall’ONU a causa dei conflitti etnici. Il Kosovo oggi non è uno stato indipendente, ma un territorio sotto governo autonomo vigilato dall’ONU. E resterà così perché se venisse riconosciuto internazionalmente che un territorio può autonomamente staccarsi con un semplice referendum, la Russia è pronta con vagoni di rubli per finanziare tutte i gruppi russi nei vari stati ex-sovietici. Proprio per questo ci fu una mezza guerra in Georgia (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_in_Ossezia_del_Sud), prontamente bloccata dal fatto che il caso Kosovo (già riconosciuto stato dall’Italia) venne dichiarato parte della Serbia, bloccando quindi ogni aspirazione russa.
Insomma con il referendum la Catalogna potrà ottenere ulteriori e maggiori forme di autonomia , ma probabilmente mai l’indipendenza.
Credo che vincerà la Spagna con i carri armati, e credo che nessuno contesterà la decisione di militarizzare la regione qualora la Catalogna forzasse troppo la mano.